“L’Associazione Sindacale SIULM, vista la rilevanza dei documenti politico strategici che sono stati approvati dal Ministro della Difesa e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha ritenuto opportuno scrivere una lettera alle predette Autorità fornendo i propri elementi di valutazione.
Infatti, come detto, i due documenti costituiscono in continuità con le linee programmatiche presentate dall’Autorità politica in Parlamento, il riferimento politico militare per le discendenti direttive ministeriali e strategico militari. Pur avendo le capacità professionali per esaminarli nella loro interezza, il SIULM ha giustamente preferito soffermarsi su quegli aspetti che riguardano le tematiche che, ai sensi di quanto stabilito dalla Legge n. 46 del 2022, possono costituire oggetto di approfondimento da parte delle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra i Militari (APCSM). Quindi l’attenzione è stata concentrata sui paragrafi che riguardano il personale”.
Così si legge in una nota del Siulm. “Non entrando nel merito degli innumerevoli spunti di riflessione forniti che riguardano essenzialmente tutte le categorie del personale militare- scrivono- particolare attenzione è stata riservata, tra l’altro ad alcuni aspetti che riguardano le nuove categorie di personale volontario in ferma prefissata (iniziale e triennale), per le quali sono state mantenute delle norme di stato giuridico penalizzanti. Infatti, per il personale in ferma iniziale (oggi VFP1), è stato riconfermato lo status di “servo della gleba”, al quale non applicare l’orario di servizio. Infatti recita la norma che “per i volontari in ferma prefissata iniziale e in rafferma, l’impiego oltre le normali attività giornaliere, disciplinato dalla normativa vigente in materia dalle singole Forze Armate, fatta salva la previsione di adeguati turni di riposo per il recupero psico fisico, non dà luogo a recupero ed è compensato mediante la corresponsione forfetaria pari a 100 euro mensili, a decorrere dal 1° gennaio 2023. Oppure per i futuri volontari in ferma prefissata triennale, è stato riconfermato il compenso economico solo per il 70% delle ore effettuate, prevedendo il recupero compensativo per le altre ore”. “Vogliamo ricordare- sottolineano dal Siulm- che avevamo chiesto alla Presidente della Commissione Difesa del Senato, Sen. Pinotti, di essere auditi, ma la nostra richiesta non è stata presa in considerazione”.
Prosegue la nota: “Per quanto poi il Concetto Strategico del Capo di SMD è stato chiesto un chiarimento in merito a quanto riportato: “In parallelo, partendo dalle norme sull’esercizio della libertà sindacale, regolata con Legge n. 46 del 28 aprile 2022, sarà necessario adeguare il corpo delle norme giuridiche in materia disciplinare e sanzionatoria, individuando idonei strumenti per esercitare l’azione di comando ad ogni livello. In tale ambito, assume priorità la finalizzazione delle iniziative per la Tutela dei Comandanti e delle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale. Non si comprende infatti quale sia la necessità di adeguare il corpo delle norme giuridiche in materia disciplinare e sanzionatoria, laddove non espressamente previste dalla delega contenuta nell’articolo 16 della Legge n. 46.
Peraltro neanche dalla lettura delle direttive emanate dall’Autorità politica di Vertice. Auspichiamo che tali elementi possano costituire oggetto di futuro confronto con le Autorità politiche e con quelle militari, così come peraltro evidenziato dallo stesso Ministro Lorenzo Guerini nella Direttiva per la Politica Militare, che in merito alle APCSM ha dato quale linea di indirizzo “…procedere celermente alla predisposizione dei previsti decreti attuativi, offrendo la massima disponibilità al confronto ai vari livelli”, cosa che purtroppo, fino ad oggi non si è verificata”, concludono.