Fratellastro Cassano tenta di uccidere Agente

Trani, il fratellastro di Cassano, il noto calciatore pugliese, ha tentato di strangolare un agente della penitenziaria

Cassano, cattivi legami

Il SAPPE comunica lo strangolamento, fortunatamente senza esiti letali, di un Agente in servizio nell’istituto penitenziario di Trani.

La notorietà è data dalla biografia dell’aggressione, persona con problemi psichici, già noto per episodi violenti, e fratellastro di Antonio Cassano.

Cassano

Da tempo il SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, chiede interventi a tutela della sicurezza e dell’incolumità dei poliziotti inutilmente.

Piu volte abbiamo avvertito che questa esclation di aggressioni che verrebbero “perdonate” dall’amministrazione penitenziaria avrebbe portato alle estreme. conseguenze.

e nella serata di ieri siamo quasi arrivatI ad un punto di non ritorno allorquando un detenuto con qualche problema psichiatrico avrebbe chiesto di essere andare all’infermeria.

Dopo essere stato autorizzato l’addetto alla sezione apriva la stanza del detenuto e mentre lo accompagnava verso il presidio sanitario, improvvisamente sentiva le mani dello stesso che gli stringeva il collo così forte da farlo svenire e cadere a terra. Purtroppo nella caduta urtava la testa al cancello in ferro provocandogli una ferita lacero contusa(15 gg. s.c.)

Non sappiamo cosa sarebbe potuto accadere se non fossero intervenuti gli altri poliziotti in soccorso dello sfortunato collega, ma sicuramente siamo andati molto vicino alla tragedia.

Ma veramente l’amministrazione penitenziaria sta aspettando che ci scappi il morto prima di prendere provvedimenti? Diciamo ciò poiché il detenuto C.G.(barese) responsabile di tale atto che ha una fedina penale importante(furti ricettazione ecc. f.p. 2036)è diventato “famoso” per le aggressioni e gli atti di violenza che hanno costellato le sur apparizioni nelle varie carceri pugliesi, ottenendo l’avvicinamento a casa come “premio”.

Il SAPPE dice basta a questo menefreghismo della politica che tratta le carceri come discarica sociale ove mettere insieme detenuti pericolosi, con seri problemi psichiatrici, con gravi situazioni di tossicodipendenza.