Certamente, ultimo atto, la città eterna gli rende il saluto, assieme a fedeli giunti da ogni luogo.
Francesco, nell’attesa del successore
Non potrebbe essere definito in modo differente, ultimo atto, avendo avuto il culmine con il disvelamento del testamento spirituale di Francesco, datato recentemente, praticamente al termine del ciclo pandemico e quando la fatica si addensava sempre più sul suo corpo, minando la salute.
I funerali già organizzati, per sabato prossimo, denotano il piglio pragmatico che Francesco ha impresso, più o meno decisamente alla Chiesa, in questi giorni – in termini di visualizzazioni – forse sarebbe più conveniente creare facili dissing, ma è oggettivamente difficile farlo (in buona fede). D’altronde si parla di un Papa che ha riformato anche il sistema finanziario Vaticano (in termini di controllo effettivo), e se per tante “cose”, la sua incisività è stata frenata da eccessi burocratici e dalla salute, il suo operato (figlio dei tempi vissuti) è positivo. Ha avvicinato, per quanto nelle sue possibilità, Russi e Ucraini, ha ottenuto un saluto da Hamas ma non da Israele, si, basterebbe solo questo per considerare il peso da Statista di un Papa che ha calcato la storia, plasmandola per come ha potuto, rimanendo vicino agli ultimi, si pensi all’apertura verso i detenuti, agli interventi anche in materia retributiva del codice penale.
Un religioso che la storia studierà a lungo.
