In Qatar si svolgeranno i mondiali di calcio in un contesto blindato grazie anche al supporto italiano. “Scenderemo in campo” ma con eccellenze diverse da quelle sportive e il Tricolore, comunque, giocherà la sua partita. Nell’area araba i nostri soldati saranno inquadrati in una task force che sarà di altissime capacità tecniche. 560 specialisti delle Forze Armate italiane. Il contributo più consistente sarà offerto dalla Marina Militare con 280 militari e il pattugliatore d’altura Thaon di Revel, classe Fremm, già di casa nelle acque che bagnano Doha. Poi ci sarà anche un autonomous underwater vehicle di tipo remus. L’Aeronautica Militare garantirà il controllo dei cieli con sofisticatissimi dispositivi anti droni e mini droni tipo COUNTER UNMANNED AERIAL SYSTEM (C-UAS) costituito da elementi jummer e dal sistema stanziale ACUS (AMI counter UAS). Anche l’Esercito Italiano farà la sua parte con unità specializzate EOD (esplosive ordnance disposal) – in questo settore i nostri uomini e le nostre tecniche non temono rivali. Le missioni internazionali hanno perfezionato i nostri specialisti in un settore estremamente delicato e tecnico. Ci saranno poi uomini dell’Arma dei Carabinieri che svolgono, oramai in tutto il mondo, il ruolo di advisor alle forze di polizia locali. L’Arma è sempre più cercata perché ha acquisito lo strumento di indottrinamento che si modula in base alle esigenze e alle sfide che vengono richieste. In Qatar ci saranno 14 Carabinieri di cui 10 advisor. L’Arma garantirà anche il Provost Marshal che supporterà il comandante del contingente. Quest’ultimo sarà Giuseppe Bossa, Comandante della Brigata Sassari, “i demoni” per intenderci. L’operazione sarà denominata ORICE e prende il nome dall’animale nazionale del Qatar. Le capacità tecnologie saranno Made in Italy e avranno la firma di Leonardo, Elettronica, Fincantieri e altri brand nostrani che operano nel mondo dell’innovazione tecnologica militare e civile. I mezzi terrestri dispiegati saranno 46 e ci sarà il supporto aereo di 2 aeromobili.