Di fronte a un Mediterraneo “cassa di risonanza” del conflitto russo-ucraino, le responsabilita’ dell’Italia per la stabilita’ del Mare nostrum “sono drammaticamente aumentate”. Lo ha detto ieri, 9 novembre, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, alla presentazione del libro “Il Mediterraneo e l’Italia: Dal mare nostrum alla centralita’ comprimaria” nella sede della fondazione Med-Or a Roma. Il Mediterraneo e’ diventato un polo di attrazione di varie crisi internazionali. C’e’ stata una recrudescenza e un ravvivarsi dei confronti in Libia, in Siria e in Sahel“, ha detto Cavo Dragone. “Quale deve essere la rotta strategica per navigare in acque cosi’ complesse? Io penso che la collocazione dell’Italia nell’ambito del quadro strategico del Mediterraneo possa avvenire tramite una forte e consistente determinazione a proiettarci all’esterno dei nostri confini e nel voler perseguire un livello di cooperazione molto spinto, molto avanzato e a 360 gradi senza preclusioni nei confronti dei Paesi rivieraschi”, ha detto il capo di Stato maggiore. “Dove dovremmo essere percepiti come un ponte di congiunzione a tutti i livelli e come una porta d’accesso all’Europa, dovremmo porci con una presenza non invasiva, discreta e costruttiva perche’ questa e’ l’unica maniera per vincere le sfide alla sicurezza politica, economica ed energetica che si stanno prospettando davanti ai nostri occhi. C’e’ molta piu’ richiesta di Italia di quanta non riusciamo fornire”, ha detto ancora Cavo Dragone.