Pasquale Aglieco, ex comandante provinciale
dei Carabinieri di Siena, è stato indagato dalla Procura di Genova per false dichiarazioni al pm dopo che le sue rivelazioni avevano fatto riaprire un nuovo filone di inchiesta sulla morte del manager di MPS David Rossi.
Lo riportano ‘Il Fatto quotidiano‘ e ‘la Repubblica‘ di Firenze’. In particolare, il nuovo fascicolo era stato aperto dopo la deposizione di Aglieco davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sul caso dell’ex capo della comunicazione del Monte dei Paschi, precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013. A quanto ricostruisce il Fatto, Aglieco, “dopo otto anni di silenzio, aveva raccontato per la prima volta una versione completamente diversa del sopralluogo giudiziario svolto quel giorno, a cominciare dal fatto che le prime operazioni sarebbero state svolte da una decina di
carabinieri e non dalla polizia, che materialmente ha invece firmato tutti i verbali. Questa versione alternativa ha portato i pm genovesi a indagare i tre pm senesi presenti sul posto: Nicola Marini, Antonino Nastasi e Aldo Natalini. L’ufficiale aveva inoltre attribuito ai pm azioni che avrebbero compromesso la scena, come la manipolazione del cestino con i fazzolettini sporchi di sangue, l’uso della sedia e del mouse della vittima. E uno dei magistrati, secondo Aglieco, avrebbe addirittura risposto al telefono di Rossi. Alcune delle dichiarazioni di Aglieco sono state riscontrate da altri testimoni, altre sono state smentite. E per questo ora è indagato”, anche se, precisa Repubblica, “non è emerso quali siano le notizie ritenute ‘false’ riportate nella
sua deposizione in qualità di persona informata sui fatti”.