Maristella Massari per “la Gazzetta del Mezzogiorno”
Grandi manovre della Nato su Taranto. La base della Marina Militare più importante sul fronte sud del Mediterraneo consolida il suo ruolo strategico all’interno dell’Alleanza Atlantica con l’attivazione, a cui si sta ancora lavorando, del Comando Multinazionale Marittimo per il Sud della Nato. A confermare la notizia è stato il Capo di stato maggiore della Marina, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, intervenuto martedì a Taranto alla cerimonia del passaggio di consegne al vertice del Comando interregionale marittimo Sud. Al vertice dell’organizzazione del nuovo Comando Multinazionale Marittimo per il Sud della Nato ci sarà un ammiraglio di divisione italiano. Il Comando si occuperà – appunto – del fianco sud della Nato, quindi prevalentemente della regione del Mediterraneo e conseguirà la capacità operativa iniziale entro il prossimo anno secondo le previsioni. Sotto il coordinamento italiano potranno operare, di volta in volta, staff e unità navali degli altri paesi membri dell’Alleanza. La base di riferimento del Comando è quella di Taranto. La nuova struttura «sarà in grado di condurre – come spiegato dall’ammiraglio Credendino -, tre compiti previsti dal concetto strategico dell’Alleanza e rappresenta una testimonianza viva dell’attenzione della Nato verso il Mediterraneo». Il Comando Nato per il Sud opererà in sinergia con i comandi già esistenti a Taranto, tra cui Comitmarfor, che è il Comando italiano delle Forze Marittime. Da quest’ultimo dipendono forze aeronavali e anfibie in grado di intervenire, con estrema rapidità, per la risoluzione di crisi che richiedono un intervento dal mare. Certificato dalla Nato come Comando con capacità Marittima di Reazione Rapida, assolve con prontezza i compiti di mantenimento o imposizione della pace, aiuti umanitari e difesa collettiva. Attualmente è diretto dall’ammiraglio di divisione tarantino Vincenzo Montanaro, che comandante anche della Seconda divisione navale di base sempre a Taranto. «Le attività e le sinergie sono talmente rilevanti e interrelate, nelle rispettive prospettive di crescita, che la Marina non è solo al fianco della città di Taranto, ma ne è parte integrante – ha spiegato ancora il Capo di stato maggiore Credendino – completamente inserita nel tessuto sociale di questa città, ne sostiene l’economia, ne supporta lo sviluppo e la crescita sostenibile, ne condivide le fortune e gli eventi, tanto da essere presente su tutti i tavoli dove si discutono gli sviluppi, la crescita e l’evoluzione della città. Mi riferisco al prosieguo del “Piano Brin”, volto all’adeguamento e ammodernamento delle infrastrutture e degli impianti degli Arsenali, e al programma “Basi blu” con il quale, nell’imminente futuro, la Stazione Navale Mar Grande sarà oggetto di opere di adeguamento e amplia- mento per garantire il supporto alle unità di nuova generazione caratterizzate da dimensioni e impronta logistica maggiori. Per ammodernare e rendere più efficiente la stazione navale di Mar Grande è stato stanziato dal governo nel 2020 un finanziamento di 203 milioni di euro. L’obiettivo del progetto guarda alle esigenze della Marina, ma contemporaneamente a quelle della città di Taranto. Si dovrà rendere idonea, da un lato, la base ad ospitare le navi militari di ultima generazione e dall’altro permettere a Taranto di recuperare il suo “waterfront” sul Mar Piccolo, dal momento che, come contropartita, la Marina dovrà liberare la stazione Torpediniere situata nel Mar Piccolo. I lavori di potenziamento della base navale avverranno in più anni permetteranno l’ormeggio di 19 navi, fra cui quelle di ultima generazione. Prima tra tutte, il Trieste la nuova nave anfibia multiruolo che, con un dislocamento a pieno carico di circa 33.000 tonnellate e una lunghezza, fuori tutto, di circa 215 metri, detiene a giusta ragione il titolo di nave più grande della flotta. A Taranto sono destinati anche i nuovissimi pattugliatori polivalenti d’altura Thaon Di Revel e Morosini e il rifornitore di squadra Vulcano.