“La situazione delle carceri italiane, per adulti e minori, e’ sempre piu’ allarmante per il continuo ripetersi di gravi episodi critici e violenti che vedono sempre piu’ coinvolti gli uomini e le donne appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Donne e uomini che svolgono servizio nelle sezioni detentive senza alcuno strumento utile a garantire la loro incolumita’ fisica dalle continue aggressioni dei detenuti piu’ violenti. Il taser potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza (anche perche’ di ogni detenuto e’ possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici) ma i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria fanno solo chiacchiere e la Polizia Penitenziaria continua a restarne sprovvisto. Basta!”. Lo dichiara in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe “Mi appello dunque al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, ai ministri della Giustizia Nordio e dell’interno Piantedosi – scrive Capece – perche’, nella conversione in legge del c.d. Decreto Rave si preveda la dotazione anche alla Polizia Penitenziaria del taser. Servono con urgenza provvedimenti per gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria che ogni giorno, nelle galere d’Italia, sono aggrediti, feriti, sequestrati, contusi, insultati e offesi – non solo verbalmente ma anche con lanci di feci, urina e sangue – da parte della frangia violenta dei detenuti”.