“E’ successa una cosa mai vista in oltre trent’anni di attività sindacali e centinaia di manifestazioni in tutta Italia. Nonostante il nostro sit-in fosse stato annunciato per tempo e regolarmente autorizzato dalla Questura, poco fa siamo stati raggiunti da un Assistente della Polizia di Stato che mi ha chiesto i documenti mentre parlavo al megafono. Mai successo prima. Ma ci rendiamo conto?”. Lo sostiene, in una nota, Donato Capece, segretario generale del Sappe; la manifestazione si sta svolgendo nel piazzale antistante il carcere di Avellino ed è incentrata sui problemi della struttura detentiva irpina. “Nonostante tutte le garanzie che la Carta costituzionale prevede sul diritto di manifestare, noi, che rappresentiamo in piazza i problemi di chi lavora 24 ore al giorno in mezzo ai delinquenti ed ai criminali, in una manifestazione preventivamente autorizzata, veniamo intimiditi in questa maniera. È inaccettabile – sottolinea – Chiedo al Questore di Avellino, Maurizio Terrazzi, di chiarire l’operato dei suoi agenti. Noi siamo e restiamo in piazza perché manifestare liberamente, pacificamente, correttamente, senza creare alcun problema di ordine pubblico, è un nostro sacrosanto diritto!” Capece preannuncia che chiederà la presentazione di una interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Piantedosi.