‘L’arresto quasi immediato dei tre uomini accusati dell’ultima aggressione a Termini nasce dal lavoro, dalla professionalità, dall’impegno e dal sacrificio delle poliziotte e dei poliziotti di Roma. Impegno e sacrificio quasi mai ripagati. Purtroppo chi ha responsabilità politiche e di governo continua, oggi come ieri, ad annunciare piani di rinforzo ‘straordinari’ utilizzando lo stesso personale che viene solo spostato da altri uffici o da altri impieghi. E’ il caso delle pattuglie impegnate nello scalo ferroviario romano di Termini, ma è un problema che riguarda tutte le principali stazioni italiane”. Lo dice all’Adnkronos Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil. ”I compartimenti Polizia Ferroviaria, per implementare la presenza di operatori come richiesto dal Viminale, non possono far altro che ridurre altri servizi, come le scorte sui treni ritenuti ad alto profilo di criticità – aggiunge – L’impiego dei militari serve forse a migliorare la sicurezza percepita, non certo quella reale. Ormai tutti gli operatori della Polizia di Stato e anche delle altre forze dell’ordine sono in sofferenza, il rapporto fra il personale effettivo e le necessità di impiego è del tutto sproporzionato. Una situazione che riguarda la questura, i commissariati, i Reparti Mobili, le Specialità. Si annunciano piani straordinari per la sicurezza nelle stazioni, per l’emergenza passaporti o per rafforzare le Sisco, le sezioni investigative specializzate contro la criminalità organizzata. Ma si continuano a fare le nozze coi fichi secchi perché tra dicembre e gennaio migliaia di poliziotti e Carabinieri sono andati in pensione, assolutamente non compensati dai concorsi e dalle assunzioni. Mentre aumentano gli impieghi, le necessità, i servizi di ordine pubblico, le attività di prevenzione e anche di repressione. Così non possiamo andare avanti”.