Tre esperti dell’Arma dei Carabinieri sono da poche ore in Cile per indagare sulla natura degli incendi che hanno provocato 24 morti e devastato oltre 400 mila ettari di boschi nelle regioni del centro-sud del Paese.
Secondo le autorità cilene, il tenente colonnello dei Carabinieri Renato Sciunnach e il capitano Claudia Matera – entrambi anche biologi – insieme al sottufficiale Maurizio Amendola, esperto in tecnologia satellitare, verranno impiegati nella regione dell’Araucania, 670 km a sud della capitale Santiago.
Si tratta, ha affermato il delegato presidenziale José Montalva, di una delle aree con maggiori danni e dove, probabilmente, si sono appiccati gli incendi. Montalva ha affermato che i tre esperti andranno anche nella città di Lumaco e nella località fondata da coloni italiani: Capitan Pastene. Il governo del Cile intanto ha avviato il piano di “ricostruzione definitiva” delle località più colpite dagli incendi che hanno devastato ben oltre 400 mila ettari di boschi. Alla guida della ricostruzione c’è Paulina Saball, già ministra delle case popolari. Gli incendi purtroppo hanno devastato circa 1300 abitazioni lasciando 5.500 persone senza tetto nelle regioni del Ñuble, Bio Bio, Araucania e Maule.
La missione, della durata di due settimane, si svolge nell’ambito del Programma di Cooperazione Internazionale “Falcone – Borsellino” (iniziativa italiana per l’assistenza tecnica multidimensionale nella lotta alla criminalità organizzata nell’area latinoamericana e caraibica). In collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Organizzazione Internazionale Italo-Latinoamericana (IILA) e l’Arma dei Carabinieri.