“Noi abbiamo 62 navi maggiori più due di intelligence, di cui una parte deve essere rinnovata nei prossimi 15 anni. I finanziamenti sono stati individuati ma non completamente. Per quanto riguarda la flotta aerea la maggiore criticità è data dal fatto che siamo l’unica Marina Militare d’altura priva di aerei a pilotaggio remoto. Ne abbiamo uno e ci stiamo dotando di altri 14. Siamo altresì l’unica Marina d’altura anche sprovvista di aereo da pattugliamento marittimo in versione antisommergibile. Di qualsiasi versione volessimo dotarci, italiano o straniero, serviranno 4 o 5 anni per averlo operativo”.
E’ il rapporto delle necessità più urgenti elencate dal capo di Stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio Enrico Credendino, nel corso dell’audizione odierna in Commissione Difesa.
“Quando ne abbiamo l’esigenza chiediamo agli Usa di poter usare uno dei loro stanziati a Sigonella. Gli stanziamenti assegnati in Legge di bilancio 2023 non favoriscono il tempestivo conseguimento delle capacità individuate dal modello di riferimento per la Marina che ha visto assegnazioni inferiori alle reali necessità. Le minori risorsi Mimit hanno causato ritardi nei pagamenti delle Fremm 11-12 – fregate antisommergibile che rimpiazzano quelle cedute all’Egitto – con rischio di penali e interruzioni soprattutto in sostegno di programmi del nuovo sommergibile e dell’elicottero NH-90, spina dorsale della flotta”.
Credendino parla di
“grande usura delle navi, per svolgere tutti i nostri compiti, e degli equipaggi. La Francia, che ha il nostro stesso numero di navi, ha deciso di dotare ogni Fremm e sommergibile di 2 equipaggi, dal comandante all’ultimo marinaio. Noi non riusciamo a garantire un equipaggio completo per nessuna delle nostre Fremm”, aggiunge l’alto ufficiale della Forza armata italiana.