Non c’era bisogno di questa ennesima assoluzione per confermare, a chi lo conosce, l’integrità morale e etica di un uomo che tanto ha dato a questo Paese. L’hobby di molti, abbiamo capito, è colpire i vertici delle Istituzioni che servono la Patria. Se poi questi uomini sono lontani da logiche di potere allora è ancora più facile raggiungere l’obiettivo.
È il caso del generale Tullio Del Sette, difeso dagli avvocati Fabio Lattanzi e Carlo Bonzano, che è stato prosciolto ”perché il fatto non sussiste” dal gup di Roma Daniela Caramico D’Auria. L’ex comandante generale dell’Arma dei Carabinieri era imputato per il reato di rivelazione di segreto d’ufficio perché ”violando i doveri inerenti alle funzioni ed al servizio o, comunque abusando della sua qualità, dopo aver appreso dal colonnello Giovanni Adamo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Sassari, rivelava a Gianni Pitzianti, Segretario Nazionale Cocer dell’arma dei carabinieri, che il tenente colonnello Giuseppe Urpi e il tenente Colonnello Domenico Savino, erano entrambi sottoposti ad indagine penale”.
Anche in questo caso ci chiediamo: chi restituirà la dignità a un galantuomo? Quando finiranno i processi mediatici a danno di chi ha dato le migliori energie all’Italia?
Auguri a Tullio Del Sette e che il vento dei mari che ama navigare siano sempre dalla sua parte.