A Napoli i Carabinieri hanno un vizio, raggiungere l’obiettivo anche dopo 20 anni. Infatti in queste ore sono finite in manette tre persone per un omicidio commesso circa 20 anni fa. Tra i mandanti Michele e Vincenzo Mazzarella dello storico clan. La vittima era ritenuta responsabile di un buco di 100 milioni di lire dalla cassa del clan.
Il 6 marzo 2023, presso le Case Circondariali di Napoli Secondigliano, Parma e Siracusa, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli ha dato esecuzione ad una misura cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 3 indagati, appunto, tutti detenuti e affiliati di spicco del clan Mazzarella, in quanto ritenuti gravemente indiziati dell’omicidio – aggravato dalle finalità mafiose – di Lausi Salvatore, anch’egli affiliato al citato clan, avvenuto in Napoli il 6 ottobre 2002.
Un lavoro lungo, instancabile e intriso di determinazione che si è concluso con questo successo.
Le indagini, condotte dagli investigatori dell’Arma attraverso attività di intercettazione e riscontri a dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito di accertare che l’omicidio costituì una epurazione interna al clan, originata dal fatto che la vittima, incaricata della riscossione delle estorsioni nei quartieri Forcella, Maddalena e Sanità era ritenuta responsabile dell’ammanco di 100 milioni di lire dalla cassa dell’associazione; – aveva stretto sinergici rapporti con Misso Giuseppe (all’epoca capo e fondatore dell’omonimo clan operante nel quartiere Sanità, poi divenuto collaboratore di giustizia), cosa che venne interpretata come volontà di affiliarsi a quest’ultimo, dissociandosi dai Mazzarella, dei quali avrebbe potuto rivelare informazioni riservate […]
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Estratto da Cronache della Campania.