Italia, Giappone e Regno Unito puntano a completare la fasi di progettazione di base del programma Global Combat Air Programme (Gcap) per lo sviluppo di un aereo da combattimento di sesta generazione entro il 2024. E’ quanto prevedono i piani discussi a Tokyo dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dagli omologhi di Giappone e Regno Unito, Yasukazu Hamada e Ben Wallace.
I tre Paesi vogliono concordare una soluzione che risponda alle esigenze dei tre Stati in termini di autonomia, dimensioni, sistemi d’arma, prestazioni stealth e altre caratteristiche del futuro velivolo; i design avanzati potrebbero essere pronti già nel 2025, seguiti dall’avvio dei collaudi.
Il progetto, che Hamada ha definito ieri “una pietra miliare di cooperazione ad ampio spettro per generazioni a venire”, sara’ affidato a una joint venture di Bae Systems, Leonardo e Mitsubishi Heavy Industries.
Durante una visita alla rassegna della difesa Dsei Japan di Tokyo, il segretario alla Difesa britannico Wallace ha dichiarato che il programma richiedera’ un investimento di piu’ di 25 miliardi di sterline (circa 30 miliardi di dollari) nell’arco dei prossimi 10 anni, e che il Regno Unito investira’ 10 miliardi di sterline. Un gruppo di aziende che includono Mitsubishi Electric, Leonardo e la sua divisione britannica hanno annunciato questa settimana che collaboreranno allo sviluppo dei sistemi elettronici del futuro aereo da combattimento.
“Con l’inizio del progetto Gcap per la costruzione di un aereo da combattimento di sesta generazione l’Italia ha intrapreso un grande percorso di ricerca industriale”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto, a margine dell’incontro trilaterale a Tokyo con gli omologhi di Giappone e Regno Unito.
“L’Italia ha deciso di intraprendere un percorso con Gran Bretagna e Giappone che vedra’ le principali industrie dei tre Paesi del settore della Difesa – ma non solo – ricercare tecnologie su cui costruire il nostro futuro industriale e tecnologico”.
Crosetto ha sottolineato l’importanza della ricerca e dello sviluppo nel settore della difesa come motore di progresso tecnologico. Proprio la ricerca industriale, ha spiegato il ministro, costituisce l’essenza del programma Gcap:
“Nei prossimi tre anni gli ingegneri lavoreranno per cercare soluzioni tecnologiche che non esistono ancora, cioe’ per costruire pezzi di futuro, mettendo assieme le esperienze di tre Paesi che sono all’avanguardia industriale nel mondo e che non hanno mai cooperato nella misura in cui andremo a cooperare nei prossimi mesi”.