“La riforma Cartabia sta regalando ogni giorno un nuovo abisso in cui la Giustizia precipita, nel colpevole silenzio su questa vicenda. Dopo il caso della borseggiatrice che urla ‘io rubo oggi e anche domani … è il mio lavoro’, con il video divenuto virale e le ospitate in tv, è stata approvata alla Camera una modifica alla Riforma Cartabia, che entra in vigore da domani con la quale si stabilisce una forma premiale, sotto forma di ricompensa in solido, all’autore del reato di cui all’art. 624 C.P. (furto), anche in presenza delle aggravanti specifiche previste dal primo comma, n. 4 e n. 8-bis, dell’art. 625 c.p. (borseggio) ed anche in assenza della condizione di procedibilità (querela di parte). In buona sostanza si premia ‘in solido’ (con importi anche sostanziosi), quindi con denaro o altro valore, questi ladri, piovre senza ritegno del bene altrui, che restituiscono quanto rubato o borseggiato, anche in assenza della querela della vittima! La giustizia così viene a presa a pesci in faccia”.
Lo si legge in una nota della segreteria di Venezia del sindacato Fsp della Polizia di Stato. Inoltre, prosegue la nota,
“i fondi per la ‘ricompensa ai ladri’ saranno presi da quanto si dovrebbe risparmiare grazie alla non celebrazioni dei processi, unico vero obbiettivo della Riforma Cartabia. Denunciamo a gran voce che un ‘premio a chi ruba’ servirà solo ad incentivare ancora di più i furti: usiamo invece risorse e soldi per dare più sicurezza, non per premiare chi ruba! La Riforma Cartabia è un percorso ‘da salmoni che risalgono la corrente’ per chi subisce un reato e per le Forze dell’Ordine che debbono rincorrere prima i ladri per prenderli e poi le vittime per avere una querela per poter arrestare i ladri stessi”.