La Procura di Foggia ha chiesto il rinvio a giudizio per il sovrintendente capo della Polizia di Stato di 55 anni, originario di Cosenza, che il 2 aprile dello scorso anno, a Foggia, colpì con un calcio al viso un ragazzo di 23 anni che era stato bloccato dopo aver forzato un posto di blocco.
Una scena ripresa da un telefono cellulare che in poco tempo divenne virale sui social. La procura di Foggia ha chiesto il rinvio a giudizio anche per altri tre colleghi che quel giorno avrebbero partecipato all’azione: i quattro poliziotti appartengono al Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Settentrionale”, che erano stati inviati a Foggia come aiuti alla questura.
Per il sovrintendente capo l’accusa e’ di lesioni mentre per gli altri tre le accuse sono di falso e calunnia. Il 2 aprile del 2022 il ragazzo, di 23 anni era alla guida di un’automobile sottoposta a fermo amministrativo e senza patente perche’ non l’aveva mai conseguita, quando alla periferia della citta’ non si fermo’ ad un posto di blocco. Nacque un inseguimento: il giovane venne bloccato a terra quando il poliziotto di 55 anni lo colpi’ con un calcio al volto causandogli ferite giudicate guaribili in sei giorni.
I tre colleghi sono accusati di aver attestato falsamente che il ragazzo, una volta fermato, avrebbe cercato di colpirli con calci e gomitate e di non aver detto, invece, che il sovrintendente capo lo aveva colpito con un calcio. Il comportamento dei poliziotti sarebbe aggravato dal fatto – sostiene l’accusa – “di aver commesso il reato al fine di assicurare a se’ o ad altri l’impunita’ per altro reato”. Il 19 giugno prossimo si svolgerà quindi l’udienza preliminare, davanti al gup del tribunale di Foggia Antonio Sicuranza, per decidere se i quattro poliziotti andranno o meno al processo.