È stato condannato a tre anni e quattro mesi per il reato di addestramento con finalità di terrorismo, ma assolto dall’accusa di arruolamento, Luigi F., ex poliziotto di 52 anni, che secondo l’accusa della Direzione distrettuale antimafia avrebbe combattuto nel Donbass accanto ai filo russi.
La sentenza della Corte d’assise di Cagliari è arrivata questo pomeriggio. È stata accolta in parte la richiesta del pm Emanuele Secci che nella requisitoria aveva chiesto per il poliziotto quattro anni e mezzo di reclusione.
Secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa, l’ex agente italiano sarebbe stato nel Donbass almeno in quattro circostanze, tra il 2015 e il 2019, partecipando attivamente alla guerra tra russi e ucraini. Nel 2015 lo stesso ex poliziotto era finito in un’indagine dei carabinieri del ROS riguardante mercenari italiani impegnati nel Donbass, e per questo era stato fermato all’aeroporto di Bologna.
Alle domande in merito, il poliziotto rispose che non aveva mai combattuto, ma la sua presenza nell’area in questione era stata confermata da transazioni bancarie, documenti, manoscritti e materiale informatico sequestrati nella sua abitazione, nel Cagliaritano. Nell’aprile 2021 era stato raggiunto da un provvedimento di divieto di espatrio, poiché gli inquirenti sospettavano che volesse tornare nei luoghi del conflitto. Rispetto alle contestazioni della Procura distrettuale, l’ex poliziotto ha sempre negato tutto.
Sentito in aula in una delle udienze del processo, ha sostenuto di non aver mai imbracciato le armi e di essersi spinto in quelle zone di guerra solo per aiutare associazioni umanitarie come volontario e per incontrare una donna del posto con cui aveva una relazione.