Blitz dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, in collaborazione con il R.O.S. di Roma, con i militari dei Comandi dell’Arma territorialmente competenti e con lo Squadrone eliportato “Cacciatori Puglia”, contro i tombaroli.
I militari dell’Arma hanno eseguito 21 provvedimenti restrittivi e decine di perquisizioni, nei confronti di indagati che fanno parte di una banda responsabile di numerosi scavi clandestini, ricettazione e illecita commercializzazione, in ambito nazionale e internazionale, di importantissimi reperti archeologici, di valore storico culturale inestimabile e commerciale ingente.
L’operazione, nata da una indagine coordinata dalla Procura di Trani (BAT) e svolta dai Carabinieri dell’Arte di Bari, ha complessivamente impegnato più di 300 militari dell’Arma che hanno sequestro di 3.586 pezzi numismatici e ceramici in diverse regioni d’Italia (Puglia, Basilicata, Campania, Abruzzo, Lazio e Trentino Alto Adige), di valore storico artistico inestimabile e ingente dal punto di vista commerciale.
“Grazie allo straordinario apporto investigativo dei carabinieri dell’arte, l’indagine ha frenato una impressionante azione predatoria ai danni del patrimonio archeologico del nostro territorio, della eccezionale ricchezza culturale di Canosa”
sottolinea il procuratore capo, Renato Nitti.
“Un successo investigativo che, tuttavia, dimostra in modo inequivocabile come il nostro territorio custodisca ancora incommensurabili tesori preda di tombaroli e trafficanti senza scrupoli. Su questo fronte e su quello dei recuperi all’estero sono impegnati costantemente i carabinieri dell’arte, che si giovano del sostegno concreto e fattivo del Ministero della Cultura”
spiega il generale di Brigata Vincenzo Molinese, comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
“Complimenti ai Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale per la brillante operazione contro un’organizzazione criminale di tombaroli, ricettatori e trafficanti internazionali di reperti archeologici. La Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Ministero della Cultura, il database piu’ grande al mondo nel suo genere, con oltre 1.3 milioni di files relativi a opere da ricercare, gestita in via esclusiva, alimentata e sviluppata sul piano tecnologico dai Carabinieri del TPC, si è rivelata ancora una volta uno strumento di fondamentale importanza ai fini investigativi”
Lo ha detto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, commentando gli esiti dell’inchiesta “Canusium“