Famiglie, militari, volontari, bambini, politici, imprenditori, sportivi, musicisti e giornalisti. L’Inno di Italia e la gente che lo cantava con gli occhi lucidi. Era da tempo che non si respirava questa atmosfera, questo momento di unità nazionale.
Un’organizzazione impeccabile della Difesa, di tutta la Difesa: dal cerimoniale ai soccorritori del Celio; dagli addetti stampa ai dispositivi di sicurezza; dai movieri per il traffico a coloro che hanno montato le tribune. Una macchina perfetta che rende bene l’idea di quanto questo Paese sia pieno di identità, valori e capacità.
In un momento di forti instabilità internazionali è importante leggere questi messaggi di coesione interna e di forte senso di appartenenza. I 300 sindaci che hanno aperto la parata sono stati il miglior messaggio al Paese in rappresentanza dei circa 8 mila comuni italiani che costituiscono la vera sostanza civica nazionale.
Poi è stata la volta dei reparti speciali, dei giovani allievi e cadetti, dei mezzi corazzati e dei cavalli che hanno sfilato sulle marce suonate dai maestri in divisa.
Gli italiani applaudivano dai Fori Imperiali e da casa, soprattutto quando sono passati gli EROI del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa che all’Italia hanno dato e continuano a dare il meglio senza risparmiarsi mai.
Oggi è stata la migliore risposta alle polemiche, agli attacchi gratuiti che arrivano verso i servitori dello Stato. Oggi gli italiani erano insieme e miracolosamente in campo, almeno questa volta, non c’era la Nazionale ma la Nazione.