“Bari è una città insicura. Non si può circolare senza avere il timore che possa accadere qualche episodio, anche casuale, di criminalità. L’ho detto più volte anche al sindaco, e penso che non si possa liquidare la questione dicendo che c’è un ‘simbolismo criminale”.
Così il viceministro della Giustizia, Paolo Sisto, intervenendo al tg di Telebari per commentare quanto avvenuto ieri nel capoluogo pugliese. In particolare con il corteo di moto e scooter, contromano, davanti al carcere pugliese dopo che si era celebrato il funerale del motociclista 27enne Christian Di Gioia, morto la notte tra il 21 e il 22 giugno in un incidente stradale a cui sono seguite le minacce ai carabinieri.
“Ritengo che a Bari servano le maniere forti, anche pensando ad un ‘operazione Strade sicure. Ho già avuto modo di affrontare il tema con i ministri Guido Crosetto e Matteo Piantendosi, perchè Bari credo abbia bisogno di un intervento dell’ Esercito. Il gioco dello scansare le responsabilità è finito. Vorrei sentire sul punto anche il sindaco Antonio Decaro perché mi piacerebbe che anche lui fosse d’accordo su questo e fare insieme la richiesta d’intervento dell’Esercito. Non si tratta di antagonismi politici. Difronte alla alla sicurezza dei cittadini non c’è appartenenza, ma solo dovere, adempimento e obbligo d’intervenire. In merito ai fatto di ieri posso confermare che c’è anche un’aggravante nel codice penale in quella scorreria. Cioè criminali che scorrono per le vie della città impadronendosi del territorio. Un’immagine pessima che non fa bene certamente a Bari ma soprattutto, aldilà dell’immagine, preoccupa per la sopravvivenza dei nostri concittadini”
Ha concluso Sisto.