“Al vertice della Farnesina Elisabetta Belloni ha servito tutti i governi, di tutti i colori, tanti e diversi. Ma lei, indipendentemente dal colore, ha svolto e svolge il suo ruolo in maniera rigorosamente istituzionale. È animata dallo stesso senso dello Stato e dallo stesso culto delle istituzioni che animava Francesco Cossiga”
Così Gianni Letta nell’illustrare il profilo della donna che ha inaugurato le carriere in rosa prima alla Farnesina e oggi alla struttura di Intelligence italiana.
Tanti gli applausi durante l’appuntamento annuale promosso dalla Società Italiana di Intelligence. L’unico evento che, a distanza di 13 anni dalla scomparsa del Presidente Francesco Cossiga, ancora tiene viva la memoria di un uomo che tanto ha dato allo Stato e al mondo delle informazioni per la sicurezza della Repubblica.
Tra gli ospiti anche il Vice Presidente della Camera Giorgio Mulé che ha fatto gli onori di casa, Lorenzo Guerini presidente del Copasir e Federico Mollicone presidente della Commissione cultura alla Camera. Ad aprire la cerimonia di premiazione è stato Giuseppe Cossiga, figlio del compianto presidente.
“Parlare oggi di Francesco Cossiga significa parlare del ruolo decisivo della formazione e della selezione delle élite, perché ogni istituzione funziona in maniera prevalente in base a chi la gestisce e la rappresenta. Parlare oggi di Cossiga significa parlare della stella polare delle istituzioni: l’interesse nazionale. Elisabetta Belloni si è concretamente adoperata per diffondere la cultura dell’intelligence, per garantire il benessere dei cittadini e la sicurezza delle istituzioni democratiche”
Con queste parole il professor Mario Caligiuri, Presidente della Società Italiana di Intelligence, ha illustrato le motivazioni che hanno portato al conferimento del Premio Francesco Cossiga 2023 alla dottoressa Elisabetta Belloni, Direttrice generale del Dipartimento per le Informazioni e la Sicurezza.
A moderare l’evento è stato Giorgio Rutelli, direttore di Formiche.net, impeccabile come sempre.