E’ morto all’età di 84 anni il generale Guido Bellini e la sua città, Squinzano, si fermerà domani, 2 dicembre, per rispettare il lutto cittadino come si fa nei casi di una morte di particolare rilevanza per la comunità.
Il Generale Guido Bellini lascia la Città dove viveva e dove era tornato volentieri dopo una brillante carriera costellata di onorificenze, incarichi, ruoli, meriti e onori.
Originario della vicina Monteroni, entrò a far parte dell’Accademia Militare di Modena, per poi essere nominato Sottotenente del Genio Pionieri il 1° settembre 1960 e trasferito al 5° Reggimento del Genio il 1° ottobre 1962. Promosso Colonnello il 31 dicembre 1983 è destinato alla Scuola Militare del Genio e quindi, dal 16 settembre 1985, destinato allo Stato Maggiore Esercito, quale Capo Ufficio Ricerche e Studi.
Promosso Generale di Divisione dal 31 dicembre 1991, dal 10 agosto 1992 è nominato Capo del I Reparto dello Stato Maggiore della Difesa. Il 27 settembre 1996, è nominato Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito e il 7 settembre 1996 è promosso Generale di Corpo d’Armata. Dal 2002 è chiamato a sostituire il generale Sergio Siracusa (nominato Consigliere di Stato), a ricoprire la carica di Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.
Sarà l’ultimo Comandante generale dei Carabinieri proveniente dalle fila dell’Esercito. Durante il suo mandato avvenne la strage di Al Nassiriya e toccanti furono le sue parole appena giunto sul posto. Transitato in Ausiliaria nel 2004, negli anni successivi (dal 14 dicembre 2005) ha ricoperto la carica di Presidente della Selex Communications del Gruppo Finmeccanica.
Una lunga carriera in cui ha sempre agito con ideali di lealtà, correttezza, ordine e rigore, coltivando, nella sua lunga e prestigiosa esistenza, la passione per la musica, per la politica che lo portava a seguire in modo attento e critico le attività delle amministrazioni comunali, e per lo sport, sostenendo tantissime iniziative culturali e sportive fino ad occuparsi della gestione del Sailing Club di Casalabate per diversi anni.
Una personalità eclettica, poliedrica, versatile e dal valore inestimabile, non solo per il grande contributo dato nel mondo dell’Esercito e dell’intera Arma dei Carabinieri, ma anche per la comunità di amici o semplici conoscenti che oggi lascia e che sempre porterà addosso il vanto e l’orgoglio di aver condiviso la propria Città con un valoroso e prestigioso uomo del suo calibro.
Guido Bellini in Iraq
“E’ come se avessi perso i miei figli”, confessò con un filo di voce il comandante generale dell’Arma, Guido Bellini, prima di rivendicare con orgoglio che “non uno dei nostri ha chiesto di rientrare. Anzi, abbiamo un elenco lungo così di richieste per partire”.
Lo choc fu grandissimo e una folla immensa si radunò per ore a piazza Venezia per rendere omaggio ai caduti nella camera ardente allestita nel Sacrario delle Bandiere del Vittoriano. I funerali di Stato vennero celebrati il 18 novembre, a pochi giorni dall’attentato, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, con la partecipazione di decine di migliaia di persone: i feretri vennero portati in chiesa scortati dai corazzieri a cavallo in un silenzio surreale. Non ci fu palazzo lungo il percorso del corto funebre che non espose almeno un tricolore.
Il Generale Bellini venne a sapere del via vai continuo verso la sede del comando generale dei carabinieri e fece predisporre un servizio di assistenza alle persone che depositavano fiori o si fermano per un momento di raccoglimento in memoria delle vittime dell’Arma. Furono giorni difficili per il Paese, indimenticabili. Il generale Bellini seppe riservare la fermezza del militare non facendo mai trapelare le emozioni dell’uomo provato dal triste evento.
Ai familiari giunga il nostro cordoglio.