Il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato ascoltato ieri sera per un’ora e mezza in Procura a Roma, come persona informata sui fatti, a proposito di quanto dichiarato il 26 novembre in un’intervista sui rapporti tra magistratura e governo.
La querelle con Guido Crosetto
“Ieri ho avuto un incontro con il procuratore capo di Roma. Un incontro cordiale ed istituzionale nel quale abbiamo parlato del tema da me sollevato nell’intervista al Corriere della Sera.
Oggi quasi tutti i quotidiani parlano dell’incontro con una rappresentazione corretta. Fatta eccezione per ‘Il Giornale’ invece, che inventa di sana pianta un titolo gravemente diffamatorio, totalmente falso costruito evidentemente con il solo intento di infangare”: cosi’ in una nota il ministro della Difesa Guido Crosetto.
“Un atto gravissimo per il quale ho dato immediatamente mandato di denunciare in ogni sede possibile. La cosa più grave è che non si può trattare di un errore perché a tutti è stato chiaro che si trattava di un colloquio per chiarire i concetti da me espressi anche nelle sedi istituzionali.
Il titolo e l’articolo de “il Giornale” rivelano invece la chiara volontà di mistificare la realtà e trasmettere un messaggio, lo ripeto, tanto diffamatorio quanto falso, inaccettabile.
Non posso ora esimermi dal capirne la ratio e soprattutto i mandanti”.
Crosetto nel mirino da lungo tempo
In Italia dove non si arriva politicamente, ce lo insegna la storia di questo Paese, si arriva con la scure giustizialista. Guido Crosetto da tempo sta affrontando un calvario minato e nonostante i successi nel settore strategico della Difesa, la scure giustizialista pare si stia accanendo su di lui.
Da mesi, ancor prima dell’intervista al Corriere della Sera, Crosetto era finito nel mirino di attività non trasparenti. Una serie di azioni che riportano la Nazione agli inizi degli anni novanta, quando le manette erano l’oggetto centrale del linguaggio giornalistico e venivano usate per spettacolarizzare uno dei periodi che poi si è rivelato essere tra i più bui della nostra storia.
Dall’opposizione nessuna parola di vicinanza o di solidarietà e questa la dice lunga sulla vicenda alzata da Crosetto che lo ha addirittura portato ad essere convocato in Procura.
La risposta di Sallusti alle dichiarazioni di Guido Crosetto
“Mi sembra che il ministro sia molto nervoso e quando uno è nervoso perde la lucidità. L’articolo che abbiamo pubblicato è perfetto; il titolo è una sintesi come tutti i titoli lo sono, l’inchiesta è sulle parole di Crosetto, non su Crosetto.
L’inchiesta è sul tema sollevato da Guido Crosetto e credo che questo lo capisca anche uno stupido”.
Così il direttore del “il Giornale” Alessandro Sallusti commentando all’Adnkronos le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto che ha annunciato una querela al quotidiano che oggi ha titolato in apertura ‘Inchiesta su Crosetto‘ in riferimento al colloquio avuto ieri dallo stesso titolare del dicastero di via XX Settembre con il procuratore di Roma dopo le sue dichiarazioni sulla giustizia.
“Aspetto la sua querela, mi chiedo come mai non abbia querelato anche il ‘Corriere della Sera’ che lui sostiene aver fatto un titolo, una sintesi eccessiva del suo pensiero – continua Sallusti riferendosi all’intervista al ministro in cui si è sollevato il caso – Evidentemente ha qualche timore a querelare il ‘Corriere della Sera’ e pensa di avere gioco facile a querelare giornali che gli sono sempre stati vicini nella sua azione”.
Riguardo alle affermazioni di Crosetto che intende capire la ratio e “soprattutto i mandanti” del titolo ritenuto diffamatorio, Sallusti conclude: “Questo fa parte del nervosismo che lo rende poco lucido. Io non so quali sono i mandanti di Crosetto, so che io non ho mandanti”.