Lei non deve fare il pinguino con me – De Luca contro un dirigente della Polizia
Vincenzo De Luca show a Roma, non al teatro ma per le vie del centro. Una manifestazione iniziata male e finita peggio. Organizzata per incontrare il Presidente del Consiglio che proprio ieri, invece, era in Calabria per un evento programmato.
Ma il Presidente della Regione Campania non si è limitato solo a una passeggiata nel suo stile, no, il governatore ha anche alzato i toni nei confronti di un dirigente di Polizia nell’esercizio delle sue funzioni.
Lo ha fatto davanti a decine di sindaci, che rappresentano una parte dei cittadini e degli amministratori campani, regalando un grande esempio di senso civico.
“Lei non deve fare il pinguino con me”
Ecco a cosa si riduce l’impegno di un uomo dello Stato, a sentirsi urlare in faccia, circondato da uomini di politica, “Lei non deve fare il pinguino con me”.
Allora la domanda nasce spontanea: dove sono i sindacati di polizia pronti a fare muro intorno al dirigente manifestando solidarietà e condannando il comportamento di De Luca?
Se un alto rappresentante della vita istituzionale di questo Paese, Vincenzo De Luca, fa campagna elettorale inveendo con un poliziotto allora siamo autorizzati a farlo tutti. Possiamo offendere, urlare in faccia, calpestare la dignità di chi lavora affinché quella manifestazione venga garantita.
Ma nessuna voce dalla base si è alzata a favore di quell’uomo e l’unico a ricordarsi del lavoro delle Forze dell’ordine e della dignità, è stato il ministro Matteo Piantesi
“Alla manifestazione di oggi a Roma dei sindaci del centrosinistra del Sud Italia contro l’autonomia differenziata è mancato il rispetto per le forze dell’ordine. La mia riconoscenza e il mio apprezzamento alla questura di Roma e alle forze dell’ordine che anche oggi, con l’equilibrio e la professionalità che le contraddistinguono, hanno saputo gestire al meglio la manifestazione cui hanno partecipato alcuni amministratori locali a Roma, a fronte anche di gravi provocazioni e di violazioni di prescrizioni preventivamente condivise. Spiace molto che nell’occasione sia mancato il rispetto per gli uomini e le donne in divisa anche da parte di chi, per il ruolo che ricopre, dovrebbe invece rappresentare le proprie idee all’insegna del massimo rispetto delle istituzioni e delle regole”
Insomma, si sa che il culo è di chi indossa una divisa e che i rappresentanti della magistratura, della politica e chiunque altro in Italia possono fare e dire quel che vogliono in Italia, a un agente, anche a favore di telecamera.
Siamo il Paese dove tutto è concesso e dove anche i sindacati di polizia si sentono solo quando si parla di due spicci e qualche bottiglia d’acqua in più per il sacchetto del pranzo.
Peccato!