Caso Consip, assolto il generale Emanuele Saltalamacchia
IL FATTO NON SUSSISTE E IL FATTO NON COSTITUISCE REATO.
Due condanne e otto assoluzioni, tra cui quella di Tiziano Renzi, padre del leader di Italia Viva, e dell’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, nell’ambito del processo sul caso Consip. Il tribunale di Roma ha condannato a un anno e mezzo l’ex maggiore del Noe Giampaolo Scafarto, e a 3 mesi il colonnello dell’Arma Alessandro Sessa.
I due sono stati condannati a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 50mila euro a favore del ministero della Difesa. I giudici dell’ottava sezione penale di Roma hanno assolto inoltre, sia con la formula perché il fatto non sussiste e il fatto non costituisce reato, l’ex parlamentare Italo Bocchino, l’imprenditore Alfredo Romeo, il generale dei Carabinieri Emanuele Saltalamacchia, all’epoca dei fatti comandante dei Carabinieri della legione Toscana, l’ex presidente di Publiacqua Firenze, Filippo Vannoni, e Stefano Massimo Pandimiglio.
Le accuse contestate nell’inchiesta avviata nel 2016, a vario titolo e a seconda delle posizioni, andavano dal traffico di influenze illecite, rivelazione del segreto, falso, favoreggiamento, millantato credito e tentata estorsione.