Truffa scoperta ai danni dell’Inps: mazzette in cambio di assegni più pesanti. Protagonista un maresciallo della Marina Militare
Una mazzetta in cambio di un assegno pensionistico più pesante. Era il giochino che secondo la Procura di Roma era stato messo in piedi e “si era radicato nell’amministrazione della Marina Militare“.
Un “fenomeno frodatorio in danno dell’Inps consumatosi sistematicamente attraverso un meccanismo corruttivo consolidato”. Sono 20 le persone indagate in tutto.
Ma i militari della Guardia di finanza del nucleo Pef di Roma, coordinati dal pm Carlo Villani, hanno sequestrato ben 650mila euro. Di questi, 550mila sono qualificati come “profitto della truffa”, il resto (98.500) come “prezzo della corruzione”.
Analogo provvedimento era stato stabilito tre anni fa per ulteriori 53.600 euro, sequestrati quando era finito ai domiciliari il primo capo Nucleo Determinazioni Pensioni del IV Reparto Trattamento pensionistico della Marina Militare.
Quest’ultimo, secondo l’accusa, direttamente o tramite terzi che agivano sotto sua indicazione, accedeva ai database Inps maggiorando gli importi certificati ai fini della determinazione del Tfs e della pensione per 17 colleghi.
Ciascuno di questi, secondo la Procura, avrebbe pagato fino a 15mila euro di tangente con l’obiettivo di vedersi gonfiare la pensione. Dal 25 febbraio all’11 marzo 2021 avrebbe ricevuto denaro contante per oltre 21mila euro.
La truffa all’Inps scattava con la predisposizione e l’invio di documenti falsi, che portavano all’erogazione di somme non dovute. A volte finanche doppie, portando ad esempio le vecchie somme da Lira a Euro, senza considerare il valore di cambio.
Inps truffata: nei guai maresciallo MM, 20 indagati