“Se Crosetto si dimette Itamil organizza una festa”
Riceviamo e pubblichiamo la nota ITAMIL Esercito.
Perché ITAMIL ESERCITO, il Primo Sindacato del Comparto Difesa, Non Firmerà il Contratto? Se il “Ministro della Difesa” decidesse di dimettersi? Non ci dispiacerebbe,organizzeremo una festa per il nuovo inizio. Il tempo della pazienza è scaduto.
ITAMIL ESERCITO, il primo sindacato del comparto difesa, ha deciso di non firmare il nuovo contratto proposto dal Governo. Questa decisione, ponderata e sofferta, nasce dalla volontà di difendere la dignità e i diritti di ogni militare, di ogni ordine e grado.
Non siamo sudditi dei politici, dell’ideologia e del Palazzo, con queste parole, vogliamo ribadire la nostra posizione chiara e ferma. Non abbiamo paura di esprimere il nostro malcontento e di lottare per i diritti dei nostri colleghi. Siamo consapevoli che con questo governo la situazione è peggiorata, e non possiamo più tacere di fronte a tale ingiustizia.
Un Sistema Economico Ingiusto contro il ceto medio.
Il piano economico sui contratti è da mesi chiaramente orientato a favorire le classi economiche più elevate: banche, liberi professionisti, grosse imprese e l’industria bellica e del calcio. Tutto questo a scapito dei lavoratori e delle lavoratrici militari, che si vedono costretti a subire un taglio strutturale e permanente del potere d’acquisto dei loro stipendi.
L’adeguamento all’inflazione sarà solo del 5.5% contro il 17% di inflazione per i tre anni 22-24 una cifra ridicola che non copre neanche lontanamente il costo della vita.
Un militare che nel 2022 percepiva uno stipendio di 2000 euro, a gennaio 2025 vedrà il proprio salario aumentare di soli 110 euro, arrivando a 2110 euro. Un militare pensionato nel 2022 prendeva sempre 2000 euro di pensione invece ha avuto garantito l’adeguamento al costo della vita, egli a gennaio 2025 prenderà 2330 euro. Questi dati sono scandalosi e inaccettabili.
ITAMIL ESERCITO e SIAMO gridano da settembre 2023 contro questa situazione, e solo ora altri si rendono conto della “mega fregatura” in arrivo.
La Verità è Chiara “una miseria di soldi in arrivo”.
Ricordiamo la campagna mediatica di attacco verso di noi, altre sigle sindacali nelle assemblee, promuovere progetti fantasiosi in materia di previdenza e invocavano la firma del contratto. La verità, però, è chiara come la matematica: siamo di fronte al taglio strutturale degli stipendi dei dipendenti statali più corposo degli ultimi 30 anni.
Lo Stato risparmia 24 miliardi di euro ogni anno, ma questi soldi vengono sottratti direttamente dalle tasche dei 3,3 milioni di dipendenti pubblici. Chi firmerà questo contratto sarà complice dell’infelicità di tantissimi colleghi.
ITAMIL ESERCITO ha già pronti tre ricorsi per chiedere i danni per il mancato adeguamento degli stipendi al costo della vita, per le regole sui trasferimenti non conformi alle leggi, e in difesa dei volontari che rischiano di restare senza lavoro a conclusione della loro rafferma.
Una Richiesta di Cambiamento “ Militari esclusi dal ddl per la tutela legale”.
Non ci fermeremo qui. Bloccheremo, tramite vie legali, eventuali fondi della difesa destinati alla tutela legale per i carabinieri, se siamo stati esclusi trovino i fondi altrove.
Siamo orfani di un Ministro attento alle esigenze del personale.
Chiediamo una gestione equa e giusta delle risorse, e un ministro che tratti tutti i servitori dello Stato allo stesso modo. La mancanza di un ministro attento alle esigenze del personale è evidente e contribuisce al malessere e alla sfiducia verso l’attuale governo.
Il nuovo modello difesa 244 ha ridimensionato l’Esercito
L’Italia è l’unico paese al mondo con cinque forze di Polizia: Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Polizia Locale. Tutti insieme arrivano a 500 mila operatori, mentre l’esercito, che dovrebbe difendere la Patria, è impiegato in attività come strade sicure, emergenza idrica, pronto intervento in caso di alluvioni, emergenza rifiuti e mantenimento della pace nel mondo.
Tuttavia, l’Esercito è ridotto a 90 mila soldati, è un Esercito invecchiato, con personale non professionalmente ed economicamente motivato, infrastrutture obsolete, mancanza di alloggi, risorse inadeguate per gli straordinari e problemi per la movimentazione del personale. I militari stanno pagando le responsabilità dei passati vertici militari, forti con i deboli e deboli con i forti.
La specificità è solo sulla carta. Basterebbe secondo il nostro punto di vista aumentare di 30 mila unità i militari, unificare le forze di polizia attraverso la smilitarizzazione dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, e creare la Military Police.
Solo questo potrà riportare fiato all’esercito. Ci vuole coraggio per questi interventi sia da parte della politica che dei vertici politici e militari della difesa.
In ambito Difesa “tutto è peggiorato”
Nella difesa, non vediamo alcun miglioramento sotto la guida attuale. Se il “Ministro della Difesa” decidesse per ipotesi di dimettersi, non ci dispiacerebbe affatto. Anzi, potremmo organizzare una bella festa per celebrare un nuovo inizio. Per il bene del nostro Esercito e per il rispetto che è dovuto a chi serve il Paese, è ora di cambiare rotta.