Imminente il conflitto in Medio Oriente. Evacuazione di massa da Beirut

Beirut, preso d’assalto l’aeroporto. Crollate diverse borse asiatiche e spread in rialzo. Israele attiva lo scudo missilistico e invita gli alleati della coalizione. Una de escalation è sempre più lontana, purtroppo!

 Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha detto alle controparti dei paesi del G7 che Washington ritiene che un attacco iraniano contro Israele potrebbe iniziare entro le prossime 24-48 ore. Lo riporta “Axios“, citando fonti informate.

Secondo il rapporto, Blinken ha parlato con le sue controparti durante gli sforzi degli Usa per allentare le tensioni nella regione e prevenire lo scoppio di una guerra totale. Poiché gli Stati Uniti ritengono che un attacco iraniano sia inevitabile dopo l’uccisione di alti funzionari di Hezbollah e Hamas la scorsa settimana, Blinken ha detto ai suoi omologhi che fare pressione su Teheran affinché limiti il suo assalto è il modo migliore per evitare una guerra regionale.

Blinken ha ribadito che gli USA non conoscono l’esatto momento dell’attacco iraniano pianificato, aggiunge “Axios”, ma ritiene che potrebbe iniziare già oggi, 5 agosto.

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Photo by Charbel Karam on Pexels.com

Imminente il conflitto in Medio Oriente. Evacuazione di massa da Beirut

C’è chi teme una guerra totale tra Israele e gli Hezbollah libanesi e chi ha visto cancellati i propri voli in rapida successione: all’aeroporto di Beirut, per tutto il fine settimana, si sono registrate lunghe code di passeggeri, messi a dura prova dall’esplosione della tensione in Medio Oriente.

“Non sono felice di partire. Volevo passare tutta l’estate in Libano e poi tornare a lavorare in Francia”, dice Joelle Sfeir nell’affollata sala partenze, ma il mio volo è stato cancellato e oggi sono stata costretta a prenotare un altro biglietto, accorciando il mio viaggio”.

Come molti suoi connazionali che lavorano o studiano all’estero, questa cittadina libanese aveva approfittato delle vacanze estive per visitare la famiglia e gli amici in patria. Ma dopo l’assassinio mercoledì del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran, il giorno dopo che un attacco israeliano ha ucciso il capo militare di Hezbollah, Fouad Shukr, a Beirut, i timori di un’escalation militare hanno portato molte compagnie aeree, tra cui le tedesche Lufthansa e Air France, a sospendere i loro servizi per Beirut.

Allo stesso tempo, in seguito alle minacce di vendetta contro Israele da parte di Teheran e di Hezbollah, molti Paesi – Svezia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Giordania e Arabia Saudita – hanno invitato i loro cittadini a lasciare il Libano il prima possibile. Soprattutto perché è ancora vivo il ricordo dell’ultima guerra tra Hezbollah e Israele. Nell’estate del 2006, l’aeroporto della capitale libanese fu bombardato.

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Beirut – Photo by Jo Kassis on Pexels.com

Lasciate il Libano

Dalla Turchia e dal Giappone arriva un avviso ai propri cittadini a non rimanere in Libano, ultimi Paesi di un lungo elenco che hanno già diramato lo stesso appello.

“Coloro che non hanno bisogno di rimanere in Libano dovrebbero lasciare il Libano mentre i voli commerciali sono ancora operativi, se possibile”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara, aggiungendo che i turchi dovrebbero evitare di recarsi in Libano a meno che non sia indispensabile. 

Anche il ministero degli Esteri giapponese ha emesso un avviso di viaggio che invita i cittadini giapponesi che si trovano in Libano a evacuare il Paese alla luce delle crescenti tensioni.

Israele prepara lo scudo missilistico

Ci sarebbero buone possibilità che la coalizione di Paesi che ad aprile difese Israele dal primo attacco dell’Iran possa essere riproposta anche in vista di un possibile nuovo attacco da parte di Teheran. Lo riporta l’emittente israeliana Kan, citando diplomatici occidentali, secondo cui si starebbe svolgendo un intenso lavoro sull’argomento e l’operazione potrebbe andare a buon fine perché – tutti hanno interesse nel fatto che l’incidente non si trasformi in una guerra regionale –

La coalizione che sventò l’attacco di aprile era composta da Israele, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Qatar, Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein.

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Iran soldiers – Photo by Saleh Dinparvar