È rientrata in Italia l’aliquota Comando della Brigata Taurinense, unitamente al Comandante della Brigata, che ha terminato il mandato semestrale nell’ambito della missione Unifil in Libano.
Così in una nota dello Stato Maggiore della Difesa. Prosegue l’avvicendamento con i colleghi della Brigata Sassari, ora alla guida della Joint Task Force Lebanon, rimanendo inalterata la presenza complessiva e la capacità del nostro contingente impiegato in Unifil – prosegue la nota – Contestualmente, al termine della prima fase di attività addestrative condotte dai militari italiani a favore delle Forze Armate libanesi, anche i Mobile Training Team della Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (Mibil) rientrano in Italia.
Continua però la preparazione del nuovo ciclo di attività formative, che riprenderanno appena possibile, sulla base delle nuove esigenze e delle richieste che verranno formulate dalle Autorità libanesi.
I soldati italiani rispondono all’ONU
“I soldati italiani sono sotto la guida dell’Unfil, non sono sotto una guida operativa italiana: sono le Nazioni Unite che decidono quello che devono fare i nostri militari che sono una forza di interposizione tra Hezbollah e Israele quindi non hanno un ruolo operativo, non devono combattere contro qualcuno”.
Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a “Radio anch’io” su Rai Radio 1.
“Se l’Iran attacca Israele noi non abbiamo alcun ruolo: l’Italia non partecipa a operazioni insieme agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, siamo soltanto coordinati per esempio per la protezione dei mercantili del Mar Rosso ma si tratta di una missione europea difensiva, cioè difendiamo dagli attacchi le nostre navi nel Mar Rosso che in questa fase sono particolarmente in allerta per possibili attacchi degli Houthi”.