Passa il ddl sicurezza, ok a bodycam, pene più rigide e fondi tutela legale

Articolo 27 sicurezza delle strutture di trattenimento e accoglienza

Via libera dell’aula della Camera all’articolo 27 del ddl sicurezza che introduce il reato di resistenza passiva nei centri di trattenimento per migranti, così nell’emendamento dal governo.

Chiunque, all’interno delle strutture di trattenimento e accoglienza per i migranti, partecipa ad una rivolta mediante atti di violenza o minaccia o di resistenza all’esecuzione degli ordini impartiti, commessi in tre o più persone riunite, è punito con la reclusione da uno a quattro anni

e, puntualizza il dispositivo,

costituiscono atti di resistenza anche le condotte di resistenza passiva che, avuto riguardo al numero delle persone coinvolte e al contesto in cui operano i pubblici ufficiali o gli incaricati di pubblico servizio, impediscono il compimento degli atti dell’ufficio o del servizio necessari alla gestione dell’ordine e della sicurezza.

Articolo 21 utilizzo delle bodycam

Con l’articolo 21 (approvato) si introducono le bodycam per le forze di polizia in servizio per il mantenimento dell’ordine pubblico, ma non come dotazione obbligatoria. L’articolo così recita:

Il personale delle Forze di polizia impiegato nei servizi di mantenimento dell’ordine pubblico, di controllo del territorio e di vigilanza di siti sensibili nonché in ambito ferroviario e a bordo dei treni può essere dotato di dispositivi di videosorveglianza indossabili, idonei a registrare l’attività operativa e il suo svolgimento. Nei luoghi e negli ambienti in cui sono trattenute persone sottoposte a restrizione della libertà personale possono essere utilizzati dispositivi di videosorveglianza.

Sono stati respinti gli emendamenti delle opposizioni che chiedevano numeri identificativi sulle divise degli agenti.

bodycam polizia
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Articolo 23 fondi per la tutela legale di militari e poliziotti

Con l’articolo 23 si introduce la tutela legale a favore del personale delle Forze armate e di polizia:

Agli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria appartenenti alle Forze di polizia a ordinamento civile o militare e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, indagati o imputati per fatti inerenti al servizio, nonché al coniuge, al convivente di fatto e ai figli superstiti degli ufficiali o agenti deceduti, che intendono avvalersi di un libero professionista di fiducia, può essere corrisposta, anche in modo frazionato, su richiesta dell’interessato e compatibilmente con le disponibilità di bilancio dell’amministrazione di appartenenza, una somma, complessivamente non superiore a euro 10.000 per ciascuna fase del procedimento, destinata alla copertura delle spese legali, salva rivalsa se al termine del procedimento è accertata la responsabilità dell’ufficiale o agente a titolo di dolo.

Soddisfazione del SAP

“Dalle bodycam alla tutela legale, esprimiamo profonda soddisfazione per le norme approvate oggi alla Camera dei Deputati, col ddl sicurezza, a tutela e salvaguardia dell’operato e dell’azione delle forze dell’ordine”.

Ad affermarlo è il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni.

“È fondamentale – precisa – l’introduzione delle bodycam e delle telecamere ove vi siano persone sottoposte a misure di polizia, perché, oltre a essere uno strumento di tutela per gli operatori contro le false denunce, sono uno strumento di trasparenza del nostro agire”.

Il Segretario Generale del SAP evidenzia inoltre che:

“Altrettanto importante è l’inasprimento delle sanzioni per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di una norma indispensabile per contrastare le numerose aggressioni, una ogni tre ore, che gli operatori subiscono quotidianamente. Finalmente lo Stato dimostra di voler tutelare i suoi più fedeli servitori e chi svolge una funzione pubblica in favore della collettività”.

Grande apprezzamento, infine, anche per “la norma che prevede l’aumento dell’anticipo sulle spese legali per fatti di servizio. Auspichiamo che il Parlamento concluda l’iter procedimentale il prima possibile, perché si tratta di introdurre strumenti che consentiranno agli operatori di svolgere al meglio il loro servizio in favore della collettività.

Sono anni – conclude Paoloni – che il SAP persegue l’obiettivo di ottenere adeguate garanzie funzionali per il personale e questo Parlamento sta dimostrando grande sensibilità nei confronti degli operatori delle forze dell’ordine e del loro operato”

Passa il ddl sicurezza, ok a bodycam, pene più rigide e fondi tutela legale

Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP
Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP