Bisogna prendere coscienza che l’ordine pubblico è una roba seria e non chiacchiere da bar.
Pisa, Torino, Milano, e ieri Bologna, basta alle manifestazioni violente
Gli interventi della politica, tutta, hanno un senso solo se non esasperano gli animi, altrimenti rappresentano solo una inutile incetta di voti.
Negli apparati di sicurezza nessuno ha intenzione di aggredire taluno senza motivo. Non avrebbe senso, innanzitutto, prescindendo da obblighi di leggi, o precetti di natura etica.
Non ha senso rispondere a provocazioni, il risultato sarebbe solo esasperare il confronto, creare tensioni che poi si ripercuotono su arredo urbano, integrita fisica delle persone intevenute e degli stessi operatori.
I ragazzi che prestano servizio ai Reparti Mobili, ai Reggimenti e Battaglioni o alle Unità ATPI di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza lo sanno bene.
Basta ricordare, ma solo un episodio tra tanti, quello del no tav e del Carabiniere “pecorella“, militare elogiato dal mondo politico e dalla Benemerita per la fermezza dimostrata davanti a sterili provocazioni durante una delle tante manifestazioni.
Ancora, è di pochi giorni fa, lo scorso 4 Novembre, la concessione, da parte del Presidente della Repubblica, alla bandiera di guerra dell’8^ Reggimento CC Lazio, del titolo di Cavaliere dell’ordine Militare d’Italia.
Nella motivazione è possibile leggere l’abnegazione di quei militari in Italia, durante servizi di vigilanza e ordine e sicurezza pubblica nella manifestazioni, e all’estero, nel supporto alle forze di polizia locali.
Assieme alle FF.PP nazionali, cui ovviamente spetta il compito di concorrere all’ordine pubblico, nei grandi centri urbani, nelle città metropolitane, è possibile trovare, a ulteriore supporto, anche dei reparti della Polizia locale.
Bene, “loro” hanno ancora meno interesse a esasperare gli animi a causa di un contratto che la politica continua a ignorare e che solo in questi giorni è ritornato (forse) all’attenzione dei più.
Questo a causa dell’investimento dell’agente di Roma Capitale, a seguito del quale ha avuto l’imputazione di una gamba. Per lui nessuna pensione privilegiata.
Alle manifestazioni sembra essere ritornati negli anni ’70, rileggendo Pasolini.
La società sarà anche cambiata ma la violenza strisciante e la scarsa considerazione per la vita e, più in generale, per l’altro, è più che evidente, molto più che allora.
Ma lo sanno bene, quegli operatori, anche a Bologna, che ieri hanno gestito 4 differenti manifestazioni, e sostenuto scontri contro gruppi di collettivi.