Riceviamo e pubblichiamo la nota ITAMIL
Nel 2022 il personale militare rappresentato dai Sergenti e Graduati – arruolati con la legge 958/1986, che non hanno partecipato al concorso straordinario per il reclutamento nei ruoli Marescialli – e dai Marescialli, vincitori del concorso straordinario per gli “ex 958”, ha subito un’indebita sperequazione rispetto ad altri colleghi, non essendo stato considerato ai fini del riordino delle carriere del 2017.
La mancata valorizzazione economica e funzionale dei “Servitori dello Stato” ha indotto il sindacato ITAMIL Esercito a proporre, tramite i legali Ernesto Sica, Ciro Santonicola e Aldo Esposito, un’azione legale collettiva nella sede amministrativa, per richiedere un cospicuo “risarcimento del danno esistenziale da mancato avanzamento di carriera”.
Si sono avviate le preadesioni per due diverse tipologie di ricorso:
1. La prima tutela riguarda la posizione dei Marescialli, vincitori del concorso straordinario riservato agli arruolati “ex 958”, ancorati “al grado giovane”, benché in possesso di un’anzianità di servizio pari o superiore ai 27 anni.
2. La seconda tutela è a favore dei Sergenti e Graduati, arruolati con la legge 958/1986, che non hanno partecipato al concorso straordinario per il reclutamento nei ruoli Marescialli, esclusi dalla promozione ai livelli superiori nel corso della carriera.
Il ricorso, come altri in cantiere, è stato criticato fin dall’inizio, senza mai citare ITAMIL, dalle organizzazioni sindacali ASPMI e LRM. Addirittura, tra gli addetti ai lavori, c’era chi sosteneva che il nostro ricorso fosse irricevibile e sarebbe stato respinto dal TAR, spingendo colleghi a non aderire.
Ebbene, a differenza di tanti ricorsi sulla vicenda ex 958, il ricorso di ITAMIL non è stato respinto. Il TAR del Lazio ha disposto che l’istanza avanzata dai Sergenti e Graduati, categoria Sottufficiali “Marescialli” arruolati con la legge 958/1986, volta ad ottenere l’accesso alla procedura di riordino delle carriere con inserzione nel corretto quadro di avanzamento professionale e risarcimento danni, sarà discussa il 25 giugno 2025.
Quindi, non è stata bocciata o dichiarata irricevibile come alcune malelingue hanno diffuso in giro. Si tratta di un evento storico ed è uno dei tanti ricorsi rimasti in piedi. Al di là del giudizio, non abbiamo mai illuso nessuno: abbiamo raggiunto il primo obiettivo, ora andiamo avanti. Complimenti a coloro che hanno atteso e subito commenti poco eleganti da altri colleghi che, anziché essere uniti, andavano criticando per sentito dire.
Il tempo è galantuomo. Alla fine contano i fatti.