Itamil non firma il contratto

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA ITAMIL

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Premessa

Con il presente documento, l’APCSM Itamil Esercito intende esprimere le proprie osservazioni tecniche sul rinnovo contrattuale 2022-2024, evidenziando le gravi criticità che affliggono il personale militare dell’esercito.

Queste criticità derivano da anni di scarsa attenzione alle necessità economiche e sociali del personale in uniforme, nonché dall’insufficienza delle risorse stanziate per il rinnovo contrattuale in oggetto.

Criticità principali

  1. Risorse insufficienti per il rinnovo contrattuale 2022-2024

Gli stanziamenti per il rinnovo del contratto sono del tutto inadeguati rispetto alle esigenze del personale militare.

L’aumento stipendiale proposto per il triennio 2022-2024 è pari a soli 100 euro netti mensili a partire dal Graduato.

Tale incremento è ampiamente insufficiente a compensare la perdita del potere d’acquisto, considerando l’inflazione del triennio che ha raggiunto livelli superiori all’16% (Fonte: ISTAT).

  1. Dieci anni di mancato adeguamento retributivo

Tra il rinnovo del biennio 2008-2009 (D.P.R. 185/2010) e quello del triennio 2016-2018 (D.P.R. 40/2018), il personale militare ha subito un decennio di blocco contrattuale. Questo ha generato perdite economiche notevoli dovute al mancato adeguamento all’inflazione.

  1. Disparità di trattamento rispetto alle Forze di Polizia

Nonostante la normativa sulla specificità (D.Lgs. n. 94/2017), permangono gravi disparità. Per il 2024 sono stati destinati 100 milioni di euro agli straordinari delle Forze di Polizia e il Soccorso Pubblico, mentre il Comparto Difesa ha ricevuto solo 20 milioni di promesse, senza concreti stanziamenti.

  1. Impatto fiscale e vacanza contrattuale

Gli aumenti salariali proposti, riferendosi a tutto il triennio, generano conguagli fiscali negativi, aggravando il bilancio familiare dei militari. Inoltre, il rinnovo contrattuale prevede l’assorbimento totale della vacanza contrattuale, che rappresenta solo pochi euro mensili per i primi due anni, con aumenti effettivi solo al terzo anno e il rimborso dell’anticipo contrattuale nel 2025.

  1. Osservazioni tecniche

Incremento retributivo insufficiente: In riferimento al triennio 2022-2024, gli aumenti previsti dal contratto, poco più del 6% dello stipendio lordo, non tengono conto dell’inflazione accumulata, che supera il 14%. Questo si traduce in una perdita reale del potere d’acquisto pari a circa 300 euro mensili per ogni militare.

  1. Compensi forfettari inadeguati: L’utilizzo del Compenso Forfettario di Guardia (CFG) come alternativa agli straordinari penalizza i militari, non garantendo una retribuzione proporzionata al lavoro svolto ma soprattutto non rispetta l’Art.36 della Costituzione.
  1. Politiche sociali assenti

Non sono state introdotte (nemmeno in via sperimentale) misure a costo zero, come la settimana corta (attraverso l’autocompensante con l’eliminazione del venerdì), lo smart working o il cloud working, per supportare le famiglie e ridurre il pendolarismo.

  1. Congelamento delle pensioni

La mancata rivalutazione delle pensioni militari aggrava il divario economico rispetto ad altri comparti del pubblico impiego.

  1. Perché ITAMIL ha abbandonato i tavoli tecnici

La decisione di ITAMIL di abbandonare i tavoli tecnici nel mese di luglio è scaturita dalla constatazione che, nel rinnovo contrattuale, non c’è stata una reale trattativa con il governo. Al contrario, si è assistito a un’imposizione unilaterale di risorse, senza un confronto concreto con il Primo Ministro o un dialogo vero e costruttivo.

La situazione si è ulteriormente aggravata in un contesto di forti pressioni nei confronti del sindacato. Abbiamo subito attacchi da altri sindacati, l’avvio di procedimenti disciplinari e addirittura inchieste formali contro il nostro Segretario Generale.

Queste azioni hanno generato un clima di timore nell’esprimere liberamente il proprio pensiero, provocando malessere e disturbi che hanno coinvolto anche le famiglie dei nostri dirigenti.

Il Segretario Generale Girolamo Foti ha sempre espresso il pensiero collegiale del sindacato, nel rispetto della legge 46/2022, affrontando temi cruciali come il rinnovo contrattuale, il benessere del personale, e portando all’attenzione fatti realmente accaduti, tra cui:

  • la tutela legale per il Comparto Difesa,
  • le condizioni difficili dei militari impiegati nell’Operazione Strade Sicure,
  • la disparità di trattamento con le Forze di Polizia in materia di straordinari.

Tutto ciò è stato fatto senza mai ledere la dignità dell’autorità o incorrere in violazioni di natura penale, con l’obiettivo esclusivo di tutelare i diritti e il benessere dei militari.

“Verificheremo con il nostro team legale se tali azioni configurino una condotta antisindacale e se siano stati violati i principi della Costituzione e il giuramento prestato dalle istituzioni. ITAMIL, come primo sindacato dell’Esercito e del Comparto Difesa, chiede il rispetto della propria funzione e dei propri diritti. Non possiamo accettare che il nostro impegno e il nostro ruolo siano penalizzati, né che vengano soffocate le legittime rivendicazioni dei militari”.

L’obiettivo resta chiaro: trovare soluzioni giuste ed equilibrate che garantiscano il rispetto reciproco e tutelino gli interessi dei lavoratori che ITAMIL rappresenta con responsabilità e determinazione.

Richieste del Sindacato Itamil Esercito

  1. Adeguamento delle risorse economiche:
  • Stanziamento di fondi aggiuntivi per garantire aumenti salariali proporzionati all’inflazione reale;
  • Parificazione delle indennità straordinarie e operative alle Forze di Polizia;
  • Separazione dei capitoli di bilancio per i fondi dello straordinario destinati a dirigenti e non dirigenti, al fine di garantire trasparenza ed evitare disparità;
  • Abrogazione del CFG e di ogni forma di pagamento forfettaria;
  • Estensione della Flat Tax al 15% alle indennità operative e al compenso per lavoro straordinario.
  1. Sostegno alle famiglie:
  • Introduzione di strumenti normativi sul contratto alla pari delle Forze di Polizia per favorire interventi mirati al ricongiungimento familiare e la mobilità territoriale (compreso la legge 104/1992, art. 42-bis, legge №267/2000);
  • Implementazione di politiche a costo zero, come la settimana corta, lo smart working o il cloud working, per i militari con figli minori.
  1. Dialogo istituzionale:
  • Incontro urgente con il Presidente del Consiglio dei Ministri per discutere misure concrete a favore del personale militare anche in proiezione al prossimo rinnovo contrattuale.

Conclusioni

Il Sindacato Itamil Esercito, il primo sindacato del Comparto Difesa, non firmerà il contratto 2022-2024 alle condizioni attuali.

Riteniamo necessario un ulteriore sforzo istituzionale per garantire dignità e diritti al personale militare.

In assenza di interventi concreti, non firmeremo il contratto riservandoci di procedere con:

  • Un ricorso gratuito per tutelare gli interessi economici del personale militare, chiedendo il risarcimento per i danni subiti durante gli ultimi dieci anni;
  • Azioni legali contro eventuali condotte antisindacali subite nel corso dei tavoli tecnici, a tutela del diritto di rappresentanza sindacale.

Sentito tutti gli iscritti del Sindacato Itamil Esercito oltre 5.200 tesserati.

Palermo 17 dicembre 2024

Il Segretario Generale Girolamo Foti

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