Il Cremlino cercherà di prendere l’iniziativa strategica in Ucraina nei prossimi sei mesi e per questo sta già cambiando gli aspetti fondamentali della strategia sul campo. Lo riferisce l’Istituto americano per lo studio della guerra (Isw). Gli analisti sottolineano anche che gli sforzi del Cremlino nel prepararsi a probabili azioni decisive, non escludono il fatto che la Russia stia creando le condizioni per una guerra di lunga durata: “il presidente russo Vladimir Putin ha iniziato a segnalare pubblicamente i preparativi per una guerra di lunga durata all’inizio di dicembre 2022, promettendo che la Russia migliorerà gli errori delle sue precedenti campagne militari e stabilendo le condizioni per una guerra di lunga durata in Ucraina”. Gli analisti notano che durante gli undici mesi di guerra contro l’Ucraina, la Russia non è riuscita a raggiungere la maggior parte dei suoi principali obiettivi operativi. Pertanto, le truppe russe non sono riuscite a prendere Kiev, così come le regioni di Donetsk e Lugansk, a tenersi la regione conquistata di Kharkiv e la città di Kherson. Anche il bombardamento di infrastrutture critiche non ha causato conseguenze operative e non ha demoralizzato la società ucraina, come invece si prevedeva. Ma nonostante la sconfitta, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, e gli alti funzionari del Cremlino non rinunciano ai loro obiettivi di prendere tutta l’Ucraina, secondo Isw che ritiene: la Russia si sta probabilmente preparando per un’azione strategica decisiva nei prossimi sei mesi. Gli analisti osservano che la completa cattura delle regioni di Donetsk e Luhansk rimane l’obiettivo militare ufficiale di Mosca: uno dei più realizzabili, sebbene ancora molto difficile. In questo senso ci sono numerosi segnali: l’espansione dell’esercito russo mediante la formazione di nuove divisioni, il ripristino dei distretti militari nell’ovest della Russia che hanno operato fino al 2010 e un possibile aumento dell’età della coscrizione; risparmiare i soldati mobilitati per un uso futuroa differenza dall’approccio iniziale del Cremlino di inviare rapidamente reclute non addestrate al fronte nell’autunno del 2022; un tentativo di ripristinare la propria base difensiva e industriale; la ricentralizzazione da parte di Putin del controllo sulle operazioni militari e la nomina del generale Valery Gerasimov a comandante del Gruppo delle forze russe che combattono in Ucraina; rafforzamento della giustificazione dell’invasione russa dell’Ucraina nello spazio informativo. Alla fine del 2022, il Cremlino – secondo Isw – ha ripreso a diffondere la narrativa secondo cui l’esistenza di un’Ucraina indipendente minaccia la sovranità e la cultura russe.