La conferma arriva dalle Nazioni Unite: “il Sudan è sull’orlo di una guerra civile a tutto campo potenzialmente destabilizzante per l’intera regione”, all’indomani della morte di decine di civili in un raid dell’aviazione su una zona residenziale della capitale Khartoum.
È quanto ritiene l’Onu, appunto, dopo che in un video pubblicato online dal ministero della salute dello stato di Khartoum, sono stati mostrati dei corpi che giacciono a terra, alcuni con arti lacerati che sporgono da lenzuola gettate frettolosamente per coprirli. Molte delle vittime sono donne. Il bombardamento, avvenuto sabato nel distretto di Dar al-Salam a Omdurman, periferia nord-occidentale della capitale, ha provocato 22 morti e un gran numero di feriti tra i civili, sempre secondo il ministero.
I combattimenti hanno assunto una “dimensione etnica”, ha affermato l’Onu mentre i residenti hanno denunciato “esecuzioni” proprio sulla base dell’etnia. Per tentare una via d’uscita dalla crisi, l’Onu ha fatto appello alle proposte dell’Igad. Questo blocco dell’Africa orientale riunirà oggi ad Addis Abeba i leader dei quattro paesi incaricati del dossier sudanese: Etiopia, Kenya, Somalia e Sud Sudan. Un funzionario dell’Igad ha detto all’AFP che i due generali in guerra, a capo dell’esercito regolare e delle truppe ribelli sono stati invitati.