Mark Rutte sarà il prossimo segretario generale della NATO

Dopo il ritiro del presidente rumeno, Klaus Iohannis, dalla corsa per diventare segretario generale della Nato, è certa la nomina del primo ministro olandese uscente, Mark Rutte.

Il leader olandese dovrebbe essere confermato formalmente nei prossimi giorni e subentrare dal primo ottobre, non appena l’attuale segretario, Jens Stoltenberg, si sarà dimesso, dopo quasi dieci anni di attività. Rutte, 57 anni, è un forte sostenitore dell’Ucraina e si è rapidamente guadagnato il sostegno dei principali Paesi della NATO, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania, dopo aver lanciato la sua candidatura in seguito alla sua decisione di ritirarsi dalla politica olandese.

Ottenere l’incarico, tuttavia, richiede il consenso unanime dei 32 membri della NATO, motivo per cui Rutte ha dovuto guadagnarsi l’appoggio anche della Turchia, inizialmente diffidente, e soprattutto superare l’opposizione dell’Ungheria. 

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Rutte ha dunque convinto Viktor Orbán a sostenere la sua candidatura in un incontro a Bruxelles: “L’Ungheria è pronta a sostenerlo alla guida della Nato”, ha scritto su X, spiegando che “con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg abbiamo concordato che nessun membro del personale ungherese prenderà parte alle attività dell’Alleanza in Ucraina e nessun fondo ungherese sarà utilizzato per sostenerle. Il premier Mark Rutte ha confermato il suo pieno sostegno a questo accordo e continuerà a farlo”.

L’imminente nomina di Rutte arriva mentre l’Ucraina affronta la pressione dei bombardamenti russi nelle sue regioni orientali e Donald Trump, “scettico” della Nato, si candida per un altro mandato alla Casa Bianca, nota il Guardian.

Sebbene sia un critico di Vladimir Putin, è l’analisi del media britannico, Rutte potrebbe essere percepito come “meno falco” rispetto ai possibili candidati dell’Europa centrale e orientale, il che lo rende una scelta “quasi condivisa”. 

Chi è Mark Rutte

Mark Rutte è un politico liberale di lungo corso, leader del Vvd olandese dal 2006 fino al 2023. È premier dei Paesi Bassi dal 2010, nonostante la sconfitta alle politiche di novembre, quando trionfò lo xenofobo Wilders con il 23,5% dei voti. Ciò nonostante, non si è ancora formato un nuovo Governo all’Aia e Rutte è tuttora premier. 

Rutte succederà dal primo ottobre al norvegese Jens Stoltenberg che è Segretario generale della Nato dal 2014. Abile nelle relazioni internazionali, Rutte è tra i capi di Governo che stanno attualmente trattando i top jobs della Ue.

Per il Ppe ci sono il polacco Tusk e il greco Mitsotakis, per il Pse lo spagnolo Sanchez e il tedesco Scholz, per i liberali il francese Macron e proprio il premier olandese. Rutte è sempre stato un rigorista nei conti pubblici Ue, una spina nel fianco dell’Italia che nel 2023, secondo Eurostat, ha un rapporto debito/pil superiore al 137%.

Per ingraziarsi Giorgia Meloni, nonostante i diversi punti di vista sui conti, Rutte nel 2023 volò con Von Der Leyen e la premier italiana a Tunisi per il pacchetto di aiuti da 255 milioni di euro a sostegno del bilancio dello Stato nordafricano e per la gestione dei flussi migratori.

Rutte è un uomo inflessibile anche nella sua vita personale: nel maggio 2020 sua madre morì. Il premier, per rispettare le restrizioni sul coronavirus, andò a trovarla solo l’ultima notte, dopo otto settimane di lontananza coatta. “Non voglio violare le norme” disse Rutte. Il suo ristorante preferito è italiano. Si chiama ‘L’Impero Romano’.

È il locale dove portò a cena Giuseppe Conte, allora Presidente del Consiglio, nella sua visita all’Aja. Ed è lo stesso locale dove nel weekend Rutte si concede un momento di relax con la sorella. Il suo piatto preferito è il minestrone. Prima della carriera politica Rutte è stato manager della multinazionale Unilever, responsabile delle risorse umane.

All’università ha studiato storia. Figlio di imprenditori protestanti e ultimo di sette fratelli, Mark Rutte ha avuto diversi lutti in famiglia: prima della madre il premier ha perso il padre, una sorella e un fratello, quest’ultimo morto di Aids nel 1989.

Ama l’arte e la musica. Rutte è un pianista mancato. Tifoso del Feyenoord, Rutte è scapolo: inscalfibile persino di fronte all’amore. Frugale fino al midollo, vive ancora nell’appartamento che ha preso dopo l’università e in città, quando gli impegni glielo consentono, si sposta solo in bici o al massimo con una vecchia Saab di seconda mano.

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