Unifil, situazione preoccupante ma la missione resta attiva

“La missione rimane attiva nel sud del Libano e non ci sono feriti tra i nostri caschi blu”.

Lo afferma all’ANSA il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, commentando l’escalation della crisi in Medio Oriente dopo i recenti scambi di attacchi tra Israele e Libano.

“La situazione è ancora molto preoccupante – sottolinea -, i bombardamenti stanno continuando in tutto il sud del Libano ed anche altre zone. Al momento, in base ai dati del ministro della sanità libanese ci sono 569 persone uccise e più di 1.800 feriti. Tra i morti 50 bambini e 98 donne. Gli attacchi ai civili sono violazione delle leggi umanitarie internazionali”.

Unifil, situazione preoccupante ma la missione resta attiva

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Naqoura, Lebanon, April 20, 2011 Italian UNIFIL soldiers on patrol near the Israeli Lebanese border. From the series ‘Mediterranean. The Continuity of Man’ ©Nick Hannes

MELONI, HO CHIESTO All’ONU DI OCCUPARSI ANCHE DEI NOSTRI SOLDATI IN LIBANO, TUTTI FACCIANO UN PASSO INDIETRO

“In questi giorni all’Onu ci siamo occupati molto anche della sicurezza dei nostri soldati, abbiamo mille soldati impegnati nella missioni Unifil, stiamo chiedendo all’Onu di concentrarsi sulla sicurezza dei nostri soldati”.

Lo ha affermato la premier Giorgia Meloni, ieri sera in un punto stampa a New York, a margine dei lavori dell’Unga.

“La situazione in Libano mi preoccupa. La grande sfida è arrivare a un cessate il fuoco e a una de-escalation. Israele ha il diritto a difendersi ma una guerra su larga scala non conviene a nessuno. Noi stiamo continuando a passare i nostri messaggi di moderazione, lavoriamo con i nostri alleati anche come presidenza G7 per valutare quali iniziative da portare avanti ma ci sono delle interlocuzioni che si stanno muovendo ma partendo dalla necessità di fare tutti qualche passo indietro”

ha concluso. 

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