Una circolare attesa da tempo che mette fine alle interpretazioni dei singoli comandi
“L’attenzione alle necessità di ciascun militare è un dovere precipuo dei Comandanti a qualsiasi livello. Tale affermazione si traduce, da sempre, nell’esercizio accorto delle relative, delicate responsabilità, riassumibile nel continuo bilanciamento delle esigenze di efficienza dei comandi con quelle personali e familiari dei militari dipendenti. A tal proposito, rileva la sempre maggiore aspettativa del personale di poter impiegare al meglio il proprio tempo libero per corrispondere convenientemente a svariate necessità, nonostante il servizio sia sovente connotato, specie nei reparti deputati al controllo del territorio o ad attività di ordine pubblico, da ricorrenti imprevisti e da minimo preavviso. Proprio nell’ottica di corrispondere al meglio alle esigenze summenzionate, sono state già diramate, con le circolari in riferimento, specifiche disposizioni, di cui si richiama la diligente osservanza, in ordine alla tempistica dettata per la compilazione del “memoriale informatizzato del servizio” e alla programmazione del “riposo settimanale” da predisporre su “base quindicinale”.
Cosi in una circolare firmata da Teo Luzi che offre, finalmente, una risposta concreta al personale delle diverse articolazioni dell’Arma che, ancora oggi, vivono attendendo la pubblicazione dei turni di lavoro giorno per giorno. Uno stress che si accumula sui professionisti dell’Arma che non riuscivano, fino a ieri, a gestire la propria vita personale.
“Per le medesime finalità, alla tempestiva pianificazione dei servizi dell’indomani si ritiene ora utile associarne un’altra per i giorni successivi, prevedendo la redazione, sempre su “base quindicinale”, di una “programmazione” che costituisca per i militari orientamento – il più attendibile possibile – circa i turni e la tipologia d’impiego nel periodo considerato. Si tratta, indubbiamente, di una previsione “di massima”, che, pur soggetta a verosimili variazioni in ragione di molteplici circostanze e, quindi, incompatibile con la corresponsione di indennità per intervenute variazioni, fornisce comunque un’utile indicazione per la gestione di qualsivoglia esigenza personale e/ o familiare, esaltando contestualmente le capacità di comando dei titolari dei reparti, cui di fatto è richiesto un ulteriore sforzo organizzativo”.
Con questa direttiva il generale Luzi mette fine a interpretazioni arbitrarie e detta la linea da seguire per migliorare la vita dei singoli carabinieri. Indubbiamente un capitolo importante nella storia dell’Istituzione che va, sempre più, a conformarsi ai parametri di altre istituzioni europee e vuole diventare modello di polizia anche per quel che riguarda il benessere del personale.