Consiglio dei Ministri dedicato al comparto sicurezza, soldi e stretta su aggressioni a poliziotti e militari
Giovedì da Meloni anche i sindacati del comparto, prima di tutto il rinnovo del contratto
Grande attesa in vista del Consiglio dei ministri dedicato al comparto Sicurezza e Difesa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme a una delegazione di ministri tra cui il titolare della Difesa, Guido Crosetto, dell’Interno, Matteo Piantedosi e della P.A. Paolo Zangrillo, incontrerà giovedì mattina a Palazzo Chigi i sindacati di polizia ed il Cocer Interforze.
A seguire dovrebbe tenersi un Consiglio dei ministri, non ancora formalmente convocato.
Sempre nella stessa mattinata di giovedì Crosetto, riceverà i sindacati delle forze armate. La riunione del Consiglio dei ministri dovrebbe riguardare le “misure di carattere economico, ordinamentale e di tutela degli appartenenti alle Forze di Polizia, alle Forze armate ai Vigili del fuoco e alla Protezione civile” annunciate da Palazzo Chigi già a inizio ottobre.
Matteo Piantedosi, da parte sua, ha fatto sapere “stiamo lavorando in questi giorni a un disegno di legge che possa mettere ulteriori risorse e funzioni a disposizione delle forze di polizia”.
Nell’incontro con i sindacati il governo dovrebbe indicare le cifre dedicate al rinnovo del contratto del comparto, scaduto ormai da due anni, all’interno dello stanziamento previsto in manovra per i rinnovi della pubblica amministrazione.
“Penso non si possa più accettare una realtà in cui un poliziotto guadagna per lo straordinario poco più di 6 euro l’ora, meno quanto prenda un collaboratore domestico: bisogna intervenire. La priorità per noi è il rinnovo contrattuale per il comparto difesa e sicurezza”
Dichiarava circa un mese fa Giorgia Meloni.
Oltre agli stanziamenti economici molto attesi dai sindacati, l’esecutivo sta valutando di inserire in un disegno di legge anche misure ordinamentali, tra cui l’inasprimento del quadro sanzionatorio per gli atti di violenza commessi ai danni delle Forze di polizia e dei militari in attività di servizio di pubblica sicurezza.
Il Consiglio dei Ministri
Il Consiglio dei Ministri, in quanto organo collegiale, riveste un ruolo di assoluto rilievo nell’ambito dell’organo complesso Governo. Esso è, naturalmente, presieduto dal Presidente del Consiglio ed è composto da tutti i Ministri con o senza portafoglio. Ad eccezione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che esercita le funzioni di segretario del collegio, nessun altro Sottosegretario di Stato ha titolo per partecipare alle sedute del Consiglio.
In forza di specifiche disposizioni i Presidenti delle regioni statuto speciale (Val D’Aosta, Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige) e delle due province autonome (Trento e Bolzano) possono prendere parte alle sedute del Consiglio dei Ministri, con voto consultivo, qualora siano trattate materie di loro interesse.
In base all’art.2 della legge n.400/88, il Consiglio dei Ministri determina la politica generale del Governo e, ai fini della sua attuazione, l’indirizzo generale dell’azione amministrativa. Esso delibera, inoltre, su ogni altra questione relativa all’indirizzo politico fissato dal rapporto fiduciario con le Camere e provvede a dirimere i conflitti di attribuzione tra i Ministri.
Infine, il Consiglio dei Ministri esprime l’assenso all’iniziativa del Presidente del Consiglio di porre la questione di fiducia dinanzi alle Camere. La legge 400/88, al terzo comma dell’art. 2, individua, infine, puntualmente gli atti sottoposti alla deliberazione del Consiglio.
Il Consiglio dei Ministri è convocato dal Presidente che ne stabilisce anche l’ordine del giorno. La verbalizzazione delle riunioni è curata dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, designato a svolgere le funzioni di Segretario; quest’ultimo è tenuto anche a curare la conservazione del registro delle deliberazioni. In caso di assenza o impedimento temporaneo del Presidente, le riunioni del Consiglio sono presiedute dal Vicepresidente e, qualora vi siano più Vicepresidenti, dal più anziano secondo l’età.
Qualora il Vicepresidente non venga nominato, trattandosi di figura eventuale nella composizione del Governo, tali funzioni sono svolte dal Ministro più anziano per età. La disciplina del funzionamento interno del Consiglio dei Ministri è contenuta in un apposito regolamento adottato con decreto del Presidente del Consiglio il 10/11/1993, previa deliberazione del Consiglio stesso, il 10/11/93 .
Il regolamento disciplina sia la partecipazione alle riunioni del Consiglio sia le modalità di convocazione dello stesso.