Aveva finito il turno di lavoro a mezzanotte e dal commissariato dei Decumani a Napoli e’ arrivata al varo Pisacane del porto, dove alle 18 aveva lasciato l’auto nel parcheggio riservato alle forze dell’ordine. Trent’anni, non era in divisa, ma aveva la pistola nella fondina. Ha notato di essere seguita da un uomo, tuttavia non ha fatto in tempo a estrarla, anche se si e’ qualifica. “Sono una poliziotta”, ha urlato prima di essere colpita da un sasso. Poi l’uomo, un begalase di 23 anni irregolare, ha provato a strangolarla e quando ha avuto il pieno controllo su di lei l’ha violentata.
L’agente ha impiegato un po’ di tempo per rimprendersi e dopo, pistola in pugno, ha chiesto aiuto ad alcuni autisti di tir che stazionavano al porto e ha chiamato i soccorsi. E’ partita la caccia all’uomo. Il begalese e’ stato trovato in via Duomo accusato di tentato omicido e violenza sessuale. “Oggi non possiamo che stringerci alla collega brutalmente aggredita a Napoli, manifestandole tutta la solidarieta’ possibile nella convinzione che il suo valore e il suo coraggio, assieme alla vicinanza di familiari, colleghi e dei cittadini onesti di questa citta’, l’aiutino a superare questo momento cosi’ difficile e traumatico. L’ennesima barbarie che funesta il capoluogo, quotidianamente alla ribalta delle cronache nazionali, riporta prepotentemente sul tavolo una questione sicurezza che tormenta la citta’ e la sua provincia, frustrando insopportabilmente la liberta’, l’incolumita’ e la serenita’ della gente, ostaggio di pericoli di ogni sorta e di delinquenti che sembrano spadroneggiare”, dice Stella Cappelli, segretario generale vicario Fsp Polizia di Stato.