Lotta tra la vita e la morte Christian Di Martino, vice ispettore della Questura di Milano che la notte scorsa è stato ferito brutalmente.
Soli 35 anni, è stato colpito con 3 coltellate al polmone, alla milza ed in pancia.
Durante l’operazione Christian ha avuto cinque arresti cardiaci (sono state usate quaranta sacche di sangue e trenta di plasma).
Attualmente ha anche un edema polmonare. Sarà spostato in terapia intensiva con prognosi riservata.
Continua a lottare. Non molla. Vuole vivere Christian.
Ma questo non è il solo episodio. Sono sempre più frequenti in rete i video in cui si vedono Carabinieri e poliziotti alzare le mani dinanzi a un intervento o, addirittura, allontanarsi. A Milano come altrove le Forze dell’ordine sono sempre più sole e prive di strumenti legislativi utili alla propria tutela.
Con la Riforma Cartabia e le diverse depenalizzazioni che nel corso del tempo hanno impoverito il cassetto degli strumenti a disposizione degli agenti di polizia giudiziaria, il peggio ha preso il sopravvento.
Troppi i rischi sotto tutti i punti di vista e sempre meno le tutele e la posta in gioco.
Basta un video accusatorio montato ad arte per essere trasferiti o perdere il lavoro.
E mentre si tratta per il rinnovo del contratto, che prevede pochi spicci, Christian lotta per aver fatto il suo dovere.
Oggi le divise non hanno colori, gradi e parametri stipendiali, oggi le divise sono tutte intorno al letto di Christian a pregare per lui, perché se lo Stato non c’è, ci sono i colleghi.
Allora forza ragazzo, non mollare, sii più forte della vita.