Ancora un tragico evento nella famiglia dell’Esercito Italiano.
La dinamica dell’incidente
L’ipotesi è omicidio stradale per l’automobilista coinvolto nell’incidente avvenuto nel pomeriggio di ieri a Quartu, che è costato la vita al maresciallo Maximiliano Vinchesi, 49 anni, di Cagliari e residente a Quartu. Effettivo nell’Esercito, al 151° reggimento fanteria della Brigata Sassari, il sottufficiale viaggiava sulla sua moto Yamaha con la quale si è scontrata con un’auto che arrivava dalla direzione opposta.
L’incidente, secondo una prima ricostruzione dell’evento, è avvenuto intorno alle 16,30. L’impatto è stato violentissimo. Il centauro è stato scaraventato dalla moto finendo sull’asfalto. Sul posto sono subito arrivati gli agenti della municipale di Quartu, i vigili del fuoco e un’ambulanza del 118. I medici hanno tentato a lungo di rianimare il 49enne ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.
La polizia municipale di Quartu ha lavorato per ricostruire la dinamica della tragedia che, a quanto pare, sembra essere dovuta a un’invasione di carreggiata. una informativa è stata inviata in Procura di Cagliari competente per territorio che ha aperto un fascicolo e l’iscrizione sul registro degli indagati dell’automobilista coinvolto nella tragedia. Auto e moto sono state sequestrate e affidate all’Autorità giudiziaria per le indagini.
Il 151 Reggimento Sassari
Reggimento di fanteria di salde tradizioni isolane si compone di un comando di reggimento, una compagnia di supporto logistico ed un battaglione meccanizzato, pedina operativa dell’unità.
Alimentato con personale volontario, il Reggimento è di stanza a Cagliari.
La Bandiera di Guerra è decorata di un Ordine Militare d’Italia, due Medaglie d’Oro al Valor Militare ed una Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito.
La festa del Reggimento cade il 28 gennaio, anniversario dei combattimenti al Col del Rosso ed al Col d’Echele (1918).
Il 1° marzo 1915 si forma, dal Deposito del 46° reggimento fanteria, nel centro di mobilitazione di Sinnai il 151° Reggimento Fanteria.
Con il gemello 152° costituisce la Brigata “Sassari”, unità atipica della Forza Armata, composta e comandata inizialmente esclusivamente da sardi.
Sostenuta da uno spirito combattivo ed una coesione al di sopra della media, l’unità si fa presto conoscere sui campi di battaglia. Gli Austro – Ungarici chiameranno “diavoli” questi soldati piccoli, aggressivi e particolarmente capaci nel combattimento ravvicinato.
Lusingati dal nomignolo scelto dal nemico, i sardi si chiameranno da allora “Dimonios”. Il reggimento si batte a Bosco Cappuccio, Monte San Michele, trincea delle frasche, Castelgomberto, Casera Zebio, sul Monte Zebio, Mosciagh, Bainsizza, Buttrio e Monticano, Col del Rosso e Col dell’Echele, Croce di Musile, Losson, Santa Lucia di Piave e Sacile. Per il comportamento sempre eccellente dei suoi fanti il reggimento chiude la Grande Guerra meritando l’Ordine Militare d’Italia due e due Medaglie d’Oro al Valor Militare.
Con l’ordinamento 1926 prende il nome di 151° Reggimento Fanteria “Sassari” ed è assegnato alla XII Brigata di Fanteria.
Nel 1935 mobilita un battaglione mitraglieri per la Campagna in Africa Orientale, quindi, nel 1939 entra con il 152° fanteria ed il 34° artiglieria, nella Divisione di Fanteria “Sassari” (12a) che impegnata dal 41 al 43 in Iugoslavia, rientra in Italia nel marzo 43 per accantonarsi intorno a Roma. Qui, dopo i combattimenti per la difesa di Roma a fianco dei Granatieri di Sardegna, il reggimento viene sciolto il 10 settembre 1943.
Ricostituito il 1° aprile 1962, il reggimento rimane in vita sino al 30 settembre 1975 con sede a Trieste, inquadrato nel Comando Truppe Trieste.
Il 1° gennaio 1976 si forma il 151° Battaglione Fanteria “Sette Comuni” nella sede di Cagliari, che eredita Bandiera e tradizioni del 151° reggimento.
Modifica la denominazione nel 1985 in 151° Battaglione Fanteria Motorizzato “Sette Comuni” e nel 1988 entra nella ricostituita Brigata “Sassari”. Trasformato in Meccanizzato nel 1991, il 30 luglio 1992 é inquadrato nel ricostituito 151° Reggimento Fanteria “Sassari”.
(Fonte Esercito Italiano)