L’Arma valuta la vicenda ma nessun provvedimento. Accertare bene i fatti.
Per strada gli operatori di polizia devono tenere conto della pericolosità dell’evento da gestire, delle conseguenze penali e disciplinari e degli smartphone pronti a immortalare ogni singolo attimo.
Provate voi a lavorare nella società in cui tutti sono onniscienti e dire la propria versione è sempre più difficile; provate voi a gestire stress, tensione e accuse post intervento.
Allora la domanda nasce spontanea: ma conviene?
Vi è allora un fattore determinante, essenziale in questi casi, sapere che almeno la tua “azienda” c’è e farà di tutto per sostenerti e schermarti dal caos intorno.
I fatti di Modena
Sono stati temporaneamente reimpiegati in altri incarichi nelle more degli approfondimenti dell’intera vicenda i due carabinieri ripresi in un video diventato virale su Internet mentre colpiscono un giovane immigrato che aveva opposto resistenza durante un controllo in centro a Modena.
In un comunicato dell’Arma si legge che “il materiale multimediale è stato acquisito dai carabinieri di Modena e trasmesso alla Procura della Repubblica per le valutazioni di competenza”. Nelle immagini, pubblicate anche da alcuni quotidiani locali, si vede uno dei due carabinieri che trattiene il 23enne guineano (aiuto cuoco in un ristorante della provincia) mentre l’altro sembra colpirlo con un pugno al volto e poi altri ai reni mentre cercano di farlo salire sulla ‘gazzella’.
I carabinieri hanno riferito che il giovane “si è rifiutato di fornire le generalità e di esibire alcun documento, costringendo gli operanti ad accompagnarlo in caserma per le operazioni di fotosegnalamento e il conseguente arresto per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento”. “Nel corso dell’intervento, l’uomo ha infatti colpito ripetutamente l’autovettura di servizio.
A seguito del rito direttissimo, con convalida dell’arresto, l’uomo è stato rimesso in libertà in attesa della successiva udienza”.