I carabinieri del ROS, con il supporto in fase esecutiva dei comandi provinciali dei carabinieri di Taranto e Brindisi, del VI Elinucleo di Bari, del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (Bari) e dello squadrone eliportato dei carabinieri Cacciatori Puglia, hanno dato esecuzione in provincia di Taranto e Brindisi ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 15 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, appartenenti a un’associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, che operava sul territorio di San Giorgio Jonico (Taranto) e comuni limitrofi. Dall’indagine, sviluppata dal Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri in prosecuzione della omonima operazione ‘Taros’ eseguita nel marzo 2021, sarebbe emersa l’operatività del gruppo ”Lucchese” di San Giorgio Ionico (Taranto), dedito al traffico e allo spaccio di stupefacenti in una vasta area della provincia di Taranto. Come fanno sapere in una nota i carabinieri del Ros, dagli approfondimenti svolti è stato possibile delineare gli assetti del gruppo Lucchese, al cui vertice si colloca un quarantottenne di San Giorgio Jonico che, oltre ad interessarsi della direzione organizzativa della consorteria, avrebbero curato personalmente i rapporti con i vari fornitori di stupefacente. “Elementi indicativi della forza infiltrativa del sodalizio e delle capacità di condizionamento esercitata dal gruppo Lucchese sul territorio – osservano i militari del Ros – emergerebbero dalla rete di relazioni che l’organizzazione era riuscita a costruirsi che coinvolgeva anche appartenenti alle istituzioni, i quali, in vario modo, avrebbero favorito i sodali”. L’indagine, che si è avvalsa anche degli apporti di un collaboratore di giustizia già legato alla cosca di ‘ndrangheta ”Flachi – Trovato – Schettini” operante in Lombardia, si colloca in una più ampia strategia di contrasto della Procura della Repubblica di Lecce che mira a colpire anche quelle attività estremamente redditizie condotte dalle varie organizzazioni operanti sul Distretto di Corte di Appello, come il traffico di stupefacenti, che hanno l’effetto di rafforzare il potere delle varie consorterie sul territorio. Coinvolti anche 2 agenti della Polizia Penitenziaria e un ex maresciallo dei Carabinieri.