Rubano mitragliatrici nell’auto dei Carabinieri. Recuperata parte della refurtiva
Sono stati ritrovati in un canale dalle parti di via Curiona ad Argenta (Ferrara) alcuni dei materiali rubati ai carabinieri nelle ore scorse. Mentre i militari intervenivano per sedare una lite domestica, qualcuno saccheggiava la loro auto parcheggiata e chiusa a bordo strada.
Sono stati asportati due manganelli, due mitragliette M12, un bollettario, due caricatori con 60 proiettili. Appena preso atto del furto i carabinieri hanno diffuso l’informazione alla centrale operativa che a sua volta ha diramato l’allerta massima alle pattuglie in servizio con il chiaro intento di recuperare al più presto la refurtiva.
Sul posto anche i vigili del fuoco che hanno aiutato a scandagliare un canale. Proprio lungo il corso d’acqua un operatore ecologico ha visto un sacco galleggiare e lo ha segnalato, al suo interno c’erano i due manganelli e una mitraglietta.
Rubano mitragliatrici nell’auto dei Carabinieri. Recuperata parte della refurtiva
La Procura di Ferrara, con il PM Barbara Cavallo, ha aperto un fascicolo per furto pluriaggravato per quanto successo ieri sera ad Argenta, dove qualcuno ha rubato armi e munizioni da un’auto di servizio dei carabinieri. Risulta che nel frattempo sia stata trovata una delle due pistole mitragliatrici M12 rubate e mancano ancora all’appello i proiettili, all’interno di caricatori.
La nota del sindacato NSC
“L’episodio dell’inaudita aggressione all’auto dei Carabinieri ad Argenta è la dimostrazione di come oggi le pattuglie debbano essere obbligatoriamente composte da almeno tre operatori e di come nessuna auto di servizio possa più avere finestrini che si infrangono con una gomitata. Il concetto di azione e di presenza sul territorio deve essere totalmente rivisitato e ammodernato”. Lo sostengono Giovanni Morgese e Andrea Di Virgilio, segretario generale e segretario generale aggiunto del Nuovo sindacato carabinieri in Emilia-Romagna, parlando del furto di M12 da un’auto di servizio nel Ferrarese. “La modalità d’intervento con più pattuglie o con pattuglie in servizio di prevenzione generale composte da tre operatori sono già una realtà quotidiana di cui si è compresa la necessità.
È un criterio che va puntualmente applicato. Basta statistiche. Le priorità sono altre”, aggiungono. Inoltre “con l’entrata in vigore dei reati da ‘codice rosso’, che impegnano le pattuglie delle forze dell’ordine quotidianamente e continuamente in ogni angolo del territorio nazionale l’intervento di due soli operatori è impensabile e non più proponibile: pericolosità, sorpresa, complessità e urgenza, coniugate all’esigenza di protezione dei beni e degli equipaggiamenti in uso non possono essere correttamente salvaguardate da un equipaggio di due operatori. Chiediamo – continua Nsc – che le autorità preposte prendano atto della drammatica condizione e delle immense criticità che onesti rappresentanti dello Stato devono assorbire e metabolizzare ogni giorno, per ben quarant’anni di carriera, per mantenere libero e civile il nostro Paese”.
Antonella Mariano, segretario generale provinciale a Ferrara, “è a disposizione dei colleghi rimasti vittime di questo vergognosissimo gesto”.