Secondo gli obiettivi strategici per la difesa nazionale resi noti dal ministero della Difesa, il Giappone nei prossimi anni si doterà di veicoli sottomarini senza equipaggio in grado di posare e rimuovere mine, con l’obiettivo di assicurare al Paese una superiorità marittima e un vantaggio tattico in caso di scenari di guerra che vedano coivolte le isole, in particolare quelle della catena del Nansei, nelle acque a sud ovest del Paese, di cui fanno parte le isole Senkaku, rivendicate dal governo cinese. Con la dotazione di droni sottomarini, il governo spera di rendere in grado le Forze di autodifesa (Sdf) di svolgere un ruolo di deterrenza verso possibili attacchi, riducendo il rischio per le vite dei soldati e allo stesso tempo rendendo troppo dispendioso per eserciti nemici l’approdo alle isole. Oltre ai droni anti mine, il ministero, tramite il suo apposito ente di approvvigionamento di armi – l’Agenzia di acquisizione, tecnologia e logistica – prevede di dotare le forze armate di piccoli droni aerei e caccia senza pilota per supportare i caccia di nuova generazione dell’aeronautica militare.