Beirut, the day after, e l’Iran?

Sembra la trama di un film ma è la vita reale: tutto si complica; il vero obiettivo di Israele rimane l’Iran, colpito Hamas ed Hezbollah si attende sempre l’Iran, in un senso o nell’altro.

Iran prossimo obiettivo?

In realtà i commentatori sono molto cauti, in effetti anche la leadership iraniana lo è stata, già dopo il doppio strike di Israele, tra Beirut e Teheran, dei mesi scorsi, dopo che IDF aveva colpito duramente Hamas; ovviamente questo non significa che la calma apparente debba continuare, anzi, tutt’altro.

L’Iran, in un crescendo di competitor, rappresenta il nemico per eccellenza di Israele e sopratutto è un paese che ha delle Forze Armate che sono in grado concretamente di contrastarlo.

Nel caso del Libano, infatti, le azioni portate avanti da Hezbollah sono riconducibili a una milizia, che indubbiamente si è potenziata nel corso dell’ultimo decennio, anche grazie alla guida di Nasrallah, ma non all’esercito regolare (indubbiamente più debole).

beirut the day after e liran 1 Difesa Magazine

Parlando di Hamas, seppur micidiali i propri combattenti, non possono esprimersi al pari di una forza armata, infatti il “terreno di gioco” è prossimo alla guerriglia urbana e a veri e propri atti di terrorismo.

Certamente, estrapolato dal contesto, anche l’azione di Israele, in danno di una supply chain, è stata definita “terrorismo”, perché incute un notevole timore nell’abituale utilizzo di elettrodomestici o affini.

La soluzione politica potrebbe avvicinarsi, Israele si è dimostrata concretamente capace di operare su più fronti e quindi di assestare colpi importanti giocando bene la carta dell’intelligence e della forza militare, ma sarebbe in grado (senza supporto) di reggere un confronto aperto con l’Iran?

Sicuramente nel corso delle ultime 36 h gli appelli dei leader di Israele, ieri alle Nazioni Unite, e di oggi, dell’Iran, hanno un carico propagandistico elevato (con tanti di richiami religiosi), ma un conflitto aperto non ha nessuna convenienza per le parti, specie per l’Iran che potrebbe barattare l’allentamento delle sanzioni a proprio carico, prescindendo dal programma nucleare, dove il veto Israeliano è privo di dubbi.