Carabiniere indagato, invertire la tendenza è possibile, se si volesse

Rimini: strage evitata da carabiniere, indagato

Carabiniere indagato, la solidarietà del web, ma le istituzioni?

Fatto noto: in un comune della provincia riminese un giovane egiziano, la notte di capodanno, verso le 22.30, comincia a tirare fendenti con coltello, a caso, a passanti non meglio individuati.

Il proseguo è ancorché conosciuto ai più: intervento dei carabinieri della stazione locale, e quel Comandante, ingaggia l’egiziano, uccidendolo.

Tutto “nella norma”.

rimini accoltella 4 persona e si avventa contro i carabinieri Difesa Magazine

Il Carabiniere viene indagato, anche questo pare essere tutto nella norma, purtroppo, però, a fronte di una conferenza stampa dove emergono i dettagli di quella notte e da dove non si comprende (o meglio, non si riesce a far comprendere a chi è poco addentro al legalese, bontà sua, ndr.) che è per “il bene” del militare.

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23egiziano colpisce quattro persone, tutte ospedalizate, ha in tasca un corano, si lancia contro il carabiniere, sbiascica qualche frase in arabo (forse una nashid?), il militare esplode dei colpi verso terra, continuando a intimare la resa, poi alza il tiro e abbatte quell’aggressore.

La solidarietà corre sul web, andando a coinvolgere anche vari content creators, anche i sindacati di categoria si mobilitano in favore del collega, al punto che viene anche organizzata una raccolta fondi in favore del carabiniere, e si promuove una più capillare fornitura di strumenti come i taser, tanto più che viene prevista una proroga a dicembre 2025, nella distribuzione alla polizia locale di piccoli comuni.

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Ma nel frattempo? Beh, si vive da indagato, assurdo ma reale, perché nel contempo non avviare l’iter per la concessione di un encomio?

Il Carabiniere si è accertato della gravità del momento, l’attualità della minaccia era evidente, sono stati esplosi dei colpi a scopo deterrente, senza esito, nel frangente, quel Maresciallo, disponendo del suo collaboratore, si accertava di far convogliare sul posto altre unità, anche di natura sanitaria, quindi, solo in un secondo momento ha curato la sua sicurezza, uccidendo l’aggressore.

Sono evidenti capacità di leadership e prontezza operativa, specie a stretto giro temporale rispetto ad accoltellamento multiplo a Berlino, esattamente due ore prima, e ricondotto a terrorismo.

Quanto meno l’istituzione potrebbe già da ora concedere un premio in denaro ai militari coinvolti, sarebbe una degna inversione di tendenza rispetto all’attualità, gli operatori sul territorio devono avere un concreto conforto altrimenti si ingenera il timore, una ovvia esitazione, nell’agire e non sono “tempi facili”, specie quando (come in questo caso) l’operato è indubbio.