Tajani, Carabinieri italiani al valico di Rafah con missione Ue

La disponibilità dell’Italia al processo di pacificazione in medioriente si sostanzia sempre più. Già il Ministro Crosetto aveva accennato ai Carabinieri in missione nell’area, ma solo quando la situazione si sarebbe normalizzata.

I carabinieri nella striscia di Gaza

Antonio Tajani
Antonio Tajani

Il giorno della memoria per le vittime ebree, e di altre minoranze (sinti e omosessuali, tra gli altri), durante il secondo conflitto mondiale, di quest’anno ha un sapore differente, dovuto alla tregua raggiunta tra Hamas e Israele.

Il contesto mediorientale è ancora molto caldo, il Libano lamenta un mancato rispetto di Israele nell’arretramento delle proprie truppe oltre confine, in Siria vi è il timore motivato di una rinascita di ISIS, considerando che la nuova leadership locale ha quello come suo humus naturale, l’Iran ha subito un potenziale indebolimento ma il controllo interno è ancora saldo. La comunità internazionale continua ad alimentare una missione navale per proteggere i bastimenti dagli assalti degli houti.

In questo contesto molto delicato si sta appalesando la possibilità di una missione a guida UE, non esattamente a cuscinetto tra Israele e Hamas, ma al valico di Rafah, tra Gaza ed Egitto. Alla stessa prenderebbe parte anche l’arma dei Carabinieri, con proprie unità.

Ovviamente bisognerà attendere le regole di ingaggio, considerando l’acclarato insuccesso dalla missione ONU in Libano.

Il Ministro Tajani, da Bruxelles, nell’occasione ha ricordato che la guerra dei dazi che si sta delineando in sud America, tra Amministrazione Trump e Colombia, non ha nessuna convenienza, ugualmente se la stessa dovesse coinvolgere il mercato tecnologico, anche a vari livelli.